Forlì. La comunità islamica dona cibo ai carcerati impegnati nel Ramadan
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«In accordo con la direttrice Carmela De Lorenzo e il cappellano don Enzo Zannoni, abbiamo donato pacchi di cibo per gli ospiti del carcere di Forlì impegnati nel Ramadan». A comunicare il gesto caritativo, compiuto domenica scorsa presso la Casa circondariale di via Della Rocca, è il presidente della moschea di via Masetti, Mohamed Ballouk. Beneficiari dei pacchi sono i 37 detenuti musulmani coinvolti nel mese più sacro per l’Islam. Il Ramadan, che in Italia inizia il primo marzo, dura dai 29 ai 30 giorni e coincide col momento in cui viene avvistata la Luna crescente. «Anche quest’anno - precisa Ballouk - abbiamo pensato ai carcerati impegnati nel Ramadan, facendo avere ad ognuno di loro 2 kg di pasta di semola d’orzo, 2 kg di datteri, 2 pacchi di the verde, 1 kg. di zucchero e un pacco di caffè da 250 grammi».
Inoltre, come già successo lo scorso anno, al termine del Ramadan (31 marzo) e in prossimità della Pasqua cristiana (20 aprile), Ballouk consegnerà una somma di denaro (spesa condivisa con don Zannoni) ad una quindicina di detenuti senza riferimenti familiari e privi di sostentamento economico. «Devo ammettere - dichiara lo stesso don Zannoni – che con l’arrivo a Forlì di Mohamed Ballouk, i gesti di reciproco aiuto e collaborazione con la comunità islamica si sono moltiplicati, fino a divenire una prassi costante».
Nella Casa circondariale di via della Rocca si trovano circa 160 detenuti fra cristiani, musulmani, ma anche persone non appartenenti ad alcuna comunità religiosa. Numerosi “fine pena” ora sottoposti a misura di sicurezza, frequentano la scuola di comunità (catechesi) che don Enzo tiene nel tardo pomeriggio del giovedì a San Filippo Neri, con possibilità di prendere parte anche alla messa domenicale, sempre nella chiesa di via Giorgina Saffi.
«In questo modo – precisa il sacerdote - cerco di dare continuità al cammino formativo, intrapreso con queste persone durante il periodo di detenzione in via Della Rocca».
La moschea di Villa Selva, cui si aggiungono gli altri luoghi di culto musulmani presenti a Forlì, è aperta per la preghiera personale (salat), che deve essere recitata cinque volte al giorno (all’alba, a mezzogiorno, al pomeriggio, al tramonto, alla sera). Anche per il musulmano forlivese, il giorno più importante della settimana è il venerdì, con la preghiera comune che deve essere recitata a mezzogiorno, subito dopo il sermone sulla vita del Profeta, che in via Masetti è tenuto dall’imam Faiz Abdelkabir. Il sabato e la domenica, prima dell’ultima preghiera è prevista anche la lezione sulla storia del Profeta.
L’ultima parola, a coronamento del gesto caritativo, è di Ballouk: «Ringrazio il vescovo di Forlì Livio Corazza, don Enrico Casadio e don Enzo Zannoni, per la grande disponibilità al dialogo con la nostra comunità. La nostra attenzione ai carcerati è un segno di pace, perché noi siamo per la pace. Spero abbia riscontro e seguito non solo a Forlì, ma in tutto il mondo».