Forlì. L’omaggio dei big dello sport a Bruno Grandi. I figli: «Una fondazione dedicata a lui per supportare il Museo della ginnastica” FOTOGALLERY
Una Fondazione dedicata a Bruno Grandi per supportare le attività museali del costituendo Museo della ginnastica “Magyc”. L’hanno annunciato i tre figli dell’indimenticato presidente mondiale della ginnastica scomparso 5 anni fa a margine di una giornata a lui dedicata che si è tenuta, ieri, a Campostrino richiamando i grandi nomi dello sport internazionale. «Stiamo ragionando ormai da tempo all’ istituzione di una Fondazione a nome di nostro padre - ha detto la figlia, Fabrizia Grandi - che ha come obiettivo non solo di ricordarlo ma di essere di supporto all’ attività museale organizzando eventi di caratura nazionale che possano dare risalto ad una realtà educativa di primaria importanza come quella di un museo strutturato in questo modo. È una di quelle realtà che secondo noi, può aiutare il museo ad essere supportato adeguatamente».
Tante le voci che si sono succedute all’interno di Campostrino dove Grandi mosse i suoi primi passi sportivi. Ricordi accomunati, tutti, non solo nell’affetto dedicato all’illustre forlivese ma anche nel sottolineare le sue doti umane ancor prima di quelle sportive. «Bruno per me, come per tutti voi, è stata persona molto importante che ha influito fortemente nella mia vita - ha detto il leggendario ex ginnasta Yuri Chechi -. È stato un grande dirigente con la capacità di mettere sempre al centro le esigenze degli atleti da tanti punti di vista. Ricordo quando nel 1996 vinsi la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atlanta, ci abbracciammo e si commosse. È stato un momento intenso e bello, è un ricordo che ho nel cuore. In diversi eventi - prosegue - ho incontrato Bruno quando non era più dirigente ed ho scoperto un uomo con valori virtuosi e di una umanità straordinaria. Bruno è una di quelle persone che quando la vita ti vuole fare un regalo te lo fa incontrare. Io sono diventato un uomo migliore grazie a lui». Altro grande sportivo che ieri l’ha voluto omaggiare seppur con un videomessaggio, è stato il campione olimpico Igor Cassina: «Bruno Grandi per me ha rappresentato la possibilità e l’opportunità di realizzare il sogno olimpico nel 2004 ad Atene, una delle persone che mi ha permesso di vivere questa esperienza».
«Oggi celebriamo la vita di un uomo veramente straordinario - lo ha ricordato Morinari Watanabe presidente della Federazione internazionale della ginnastica (Fig) - . Grandi è il padre della famiglia della ginnastica in tutto il mondo. Inaugurare un museo della ginnastica è un testamento per quanto riguarda la sua importanza nel settore e la famiglia della ginnastica, in tutto il mondo, attende con trepidazione l’apertura di questo museo». Tra le grandi personalità ha partecipato anche Giovanni Malagò, presidente del Coni e amico fraterno di Bruno Grandi: «È diventato un così grande dirigente proprio perché voleva lasciare il segno, ha lasciato una eredità a tutti noi, ai forlivesi - ha detto -. Il ceppo della mia famiglia era di Forlì: mia nonna era di Forlì e mio nonno fu il primo concessionario Fiat della città. Ogni volta che vengo qui, dunque, penso a mio padre e a Bruno. Se guardiamo i grandi dirigenti dello sport italiano, nessuno ha identificato in maniera così forte il legame con la sua città, l’unico che è rimasto esente da questa regola di ingaggio è stato Bruno. Non vedo l’ora che ci sia il taglio del nastro per il museo».
Altro forlivese la cui vita è legata a doppio filo con la città è Bruno Molea: presidente Aics. «Bruno Grandi mi ha preso per mano e mi ha accompagnato nella mia lunga strada come dirigente del mondo dello sport - ha affermato -. Aveva una grande attenzione verso i giovani, sosteneva il movimento sportivo di base perché lo riteneva la linfa su cui si alimentavano palcoscenici più importanti come l’ attività agonistica nazionale e internazionale. Diceva che lo sport non era solo il gesto atletico ma una scuola di vita e uno strumento attraverso il quale si creava una società migliore. Ha cambiato la faccia della ginnastica anche a livello internazionale e ha introdotto un elemento importante ovvero la tutela degli atleti. Questa - ha concluso - è una piccola città eppure ha dato natali a persone incredibili».
La giornata è stata l’occasione per presentare il progetto del Magyc. «Il museo - ha detto il sindaco, Gian Luca Zattini - è stato un percorso lungo e complicato. Vorrei ringraziare la famiglia di Grandi che è stata stimolo e pungolo perfetto. Vuole essere un museo moderno legato ai giovani, alle scuole, un museo che guarda al futuro. Dedicheremo una stele a Grandi qui a Campostrino affinché i ragazzi, passando, possano chiedersi chi è. In un mondo usa e getta, vogliamo mantenere viva la sua memoria». Gherardo Tecchi, presidente di Federginnastica e Nicolas Buompane, segretario generale Fig, hanno entrambi confessato di avere, il primo nel taschino e il secondo nel cellulare, una foto di Bruno Grandi. «Lui è stato davvero un gigante - ha detto Tecchi - , è una persona che ti devi tenere vicino. Credo che, anche adesso, lui sia qui che ci guarda». Durante la giornata si è svolta anche la cerimonia di scoprimento della targa dedicata a Bruno Grandi che sarà collocata in maniera permanente davanti a Campostrino.
«Per lui l’appuntamento olimpico era qualcosa di speciale - ha testimoniato il figlio, Fabio Grandi - l’ incontro di culture e tradizioni di popoli diversi tra loro nel rispetto dell’altro, dell’avversario. Era generoso, autentico e altruista e credo che la stessa stima e l’affetto che ha dato è il medesimo che troviamo oggi qui». La giornata si è conclusa con la consegna di un premio, da parte dei figli di Grandi, a Chechi. «Vorremmo cercare di istituzionalizzare il premio alla memoria di nostro padre e di farlo anche nei prossimi anni - hanno spiegato i figli -. La prima edizione del Premio abbiamo pensato di darla a te Yuri - rivolgendosi al grande atleta - perché sei stato uno delle più grandi soddisfazioni della sua vita».