Forlì. L’infermiera-atleta Patrizia Savorani vince un altro titolo mondiale
Patrizia Savorani ancora sul tetto del mondo. L’infermiera ravennate, che ha lavorato al “Morgagni Pierantoni” di Forlì e nel corso del 2024 si è trasferita all’ospedale di Faenza, ha vinto il titolo di iridato nel Trifecta World Championship, prova che consiste nella somma dei tempi di 3 gare nella categoria 40-44 anni. La specialità è sempre quella della corsa “a ostacoli” (muri, filo spinato, sospensioni, trasporti di tronchi) che già lo scorso anno le aveva regalato il titolo mondiale di Spartan race nella categoria 40-44 anni, prova quest’anno saltata. E’ la stessa Patrizia Savorani a raccontare l’impresa, al termine di una stagione che le ha regalato anche un titolo italiano (e solo un infortunio, con ogni probabilità, le ha impedito di provare la tripletta con gli Europei): «La Trifecta World Championship è una specialità che consiste nel gareggiare in tre format previsti dalla Spartan – chiarisce – la sprint era di 7,5 chilometri con 200 metri di dislivello e 25 ostacoli; la super di 13 chilometri con 400 metri di dislivello e 30 ostacoli; infine la Beast di 27 chilometri, circa mille metri di dislivello e 35 ostacoli. La gara si è svolta a Sparta, in Grecia in tre giornate. La somma dei tempi ha dato la classifica finale. Ogni giorno c’è stata la classifica delle singole prove poi è stata fatta una graduatoria generale del campionato. Per la mia gioia ho vinto il titolo, in modo quasi inaspettato: nel 2024 ero partita molto carica e decisa con obiettivi precisi, ero in forma; poi ho cambiato lavoro da Forlì all’ospedale civile di Faenza, modificato il tipo di professione all’interno del blocco operatorio; ho avuto un fortissimo mal di schiena, un infortunio che mi ha impedito di allenarmi per due mesi e mezzo. Quindi l’anno è diventato altalenante, comunque ho partecipato a diverse gare. A settembre ho vinto il campionato italiano della Spartan 40-44 anni, poi ho messo nel mirino il mondiale». Ma un altro contrattempo ha rischiato di far saltare i piani dell’infermiera-atleta: «Purtroppo venti giorni prima del campionato – ricorda Savorani – in allenamento ho preso una brutta storta e pensavo che tutto il lavoro fosse finito in fumo. Ero abbastanza demoralizzata, poi tra fisioterapista e mental coach siamo riusciti ad avere uno spirito propositivo rispetto a quello che era successo. Sono andata in Grecia con la speranza di partecipare e portare a termine le tre gare. Invece inaspettatamente il primo giorno del mondiale ho chiuso al terzo posto la sprint. Il secondo giorno nella gara super sono arrivata prima nella mia categoria, recuperando i minuti di distacco che c’erano dalle avversarie. Il terzo giorno, nella gara più tosta e difficile, dove bisognava giocare anche di strategia, ho fatto il secondo tempo con distacco rispetto a quelle che erano davanti a me in classifica. Alla fine mi sono portata a casa il titolo».
Lo Spartan è una specialità entrata nell’ambito del Pentathlon moderno e i suoi atleti partecipano ad allenamenti ibridi, quelli cioè che prevedono più discipline, ad esempio corsa e pesi. Per Patrizia Savorani gli allenamenti, che svolge tra Cesenatico e Forlì, hanno portato vittorie mondiali.