Forlì, infermiera fuori servizio salva 45enne colpito da malore
E’ stato salvato da un’infermiera fuori servizio che gli ha praticato il massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo dell’ambulanza che, con l’utilizzo del defibrillatore, ha permesso al cuore di ripartire. Protagonista un 45enne che si trova ricoverato in osservazione all’ospedale “Morgagni Pierantoni”, colpito da un malore mentre si trovava in bicicletta. E’ successo in viale Bolognesi il pomeriggio di martedì, giornata di festa cittadina a Forlì. A raccontare quei drammatici minuti è proprio Barbara Zoli, 58 anni, attualmente in servizio in Direzione infermieristica, colei che con il suo rapido intervento ha evitato il peggio.
«Ero a casa dal lavoro ed essendo una giornata festiva sono andata con mio fratello a fare dei lavori nella lavanderia di mia mamma in viale Bolognesi, nel giorno di chiusura – ricorda l’infermiera –. Mio fratello mi ha detto che era caduto un signore in strada. Mi sono affacciata e ho visto alcune persone tra la mia macchina e quella parcheggiata dietro, una signora ha detto che aveva già chiamato i soccorsi. Mi sono avvicinata, l’uomo era a terra, ho tolto la sua bicicletta che era ancora tra le sue gambe. Qualcuno si era preparato a dare il primo soccorso. Quello che ho fatto io è stato guardare il letto ungueale, estroflettere il capo per le pervietà delle vie aeree, poi ho fatto il massaggio cardiaco fino all’arrivo dell’ambulanza. Ritengo di aver fatto un buon massaggio visto che era in arresto cardiocircolatorio. Non ci ho pensato un attimo, sono 40 anni che faccio questo lavoro, prima in Cardiologia, poi in sala operatoria, quindi mi è capitato spesso di dover fare massaggi cardiaci, perciò non essendo novizia non ci ho pensato un secondo e ho fatto quello che si doveva fare. Anche a mente fredda, analizzando nuovamente come mi sono comportata, non cambierei nulla. Una cosa che ti dà soddisfazione, perchè quando vedi che una persona in arresto cardiocircolatorio si riprende è un impatto forte».
Una prontezza che ha salvato una vita umana. «Se incontro una problematica lungo la strada per me è più facile rispetto a un cittadino comune – ammette Barbara Zoli –, però credo che serva una sensibilizzazione maggiore ad affrontare questo tipo di problemi che ci possono essere. Sarebbe una buona cosa perchè in molti casi i minuti salvano la vita. In questo caso il signore è caduto nel punto giusto, con la bici davanti alla lavanderia di mia madre, in un momento in cui ero lì, ma non avrei dovuto esserci. Così si è salvato, è stato portato in pronto soccorso e ricoverato per fare tutti gli studi in merito alla sua condizione. Molte persone hanno difficoltà a capire che sono attimi, se agisci puoi salvare una vita. Dovrebbe essere ancora più diffusa la preparazione: magari parte della popolazione è stata istruita con le giuste manovre e quello che si deve fare, però spesso sono iniziative rivolte ai giovani, con lezioni nelle scuole».