Forlì, il punto dei lavori per il Pnrr: “Rispettiamo i tempi”

I cinquanta progetti di opere pubbliche finanziate con fondi Pnrr viaggiano puntuali in città. Sono circa 9 i progetti già completati, altri sono in dirittura d’arrivo e ovunque si lavora a pieno regime per rispettare il termine ultimo del 2026 così come indicato dall’Europa. «Abbiamo un valore di investimenti totale di circa 81 milioni di euro di fondi europei erogati – spiega Serena Nesti dell’unità fondi europei e nazionali e progetti strategici del Comune di Forlì –. I contributi assegnati da fondi pubblici sono 53 milioni ai quali si aggiungono altri 11 milioni dal Governo italiano e i circa 16 milioni di euro di cofinanziamento che il Comune investe».
I progetti
Entrando nel dettaglio delle opere, sono 18 i progetti di edilizia pubblica ai quali vanno aggiunti quelli destinati a infrastrutture, verde e mobilità, tra cui spiccano i progetti sulle ciclovie, e altri interventi dedicati all’efficientamento energetico per l’illuminazione delle strade piuttosto che dei parchi senza dimenticare i 7 progetti legati al welfare, 9 quelli alla digitalizzazione. Tra quelli che sono stati conclusi rientrano il parcheggio di Casamorata, due ciclovie, i lavori per l’efficientamento energetico del teatro “Diego Fabbri”, il parco della Pace così come la mensa “De Amicis”.
La scuola
Tra i cantieri più imponenti e strategici in città c’è certamente la costruzione della scuola “Piero Maroncelli”. «Stiamo correndo, abbiamo un crono-programma molto serrato – fa il punto Gianluca Foca, dirigente del servizio edifici pubblici –. Sono state già fatte tutte le demolizioni, le indagini archeologiche necessarie. Le strutture sono partite con le fondazioni, il livello piano terra e adesso siamo al livello piano primo, in questi giorni facevano i getti delle travi. Il valore economico è di circa 13 milioni e al momento siamo a un quarto dell’intervento». «È un’opera che ha un doppio valore – sottolinea l’assessore Vittorio Cicognani – non solo economico ma anche sociale poiché permetterà di ridare un servizio al centro storico».
San Domenico
Anche al San Domenico i lavori proseguono spediti. «È un progetto che vale complessivamente circa 18 milioni – prosegue Foca –. Con il Pnrr è finanziata la prima fase di 7 milioni e mezzo che comprende principalmente le opere propedeutiche, quindi gli scavi archeologici. A breve partiremo con le fondazioni e le opere dell’interrato nella zona dove sono terminati gli scavi e continueranno anche gli scavi nell’altra zona».
Merenda
Altro investimento importante riguarda Palazzo del Merenda. «È un intervento complessivo valutato in almeno 30 milioni per il recupero dell’intero palazzo – spiega Foca –, al momento ne abbiamo finanziati 9. È un passo molto importante perché interveniamo sulle zone più antiche e complesse, anche dal punto di vista della tutela delle belle arti. Nella sezione biblioteca antica, abbiamo smontato tutte le librerie che verranno restaurate e ricollocate e stiamo consolidando tutti i solai». Le scaffalature celavano decori risalenti ai primi del ‘900. «Il salone della pinacoteca verrà ampliato creando un concetto moderno di biblioteca diffusa – illustra il dirigente del servizio edifici pubblici – e disponibile anche per la lettura e il dialogo».
Centro famiglie
Gli operai sono al lavoro anche in viale Bolognesi, 23 dove, entro il 2026, sorgerà la nuova struttura polifunzionale per i servizi alla famiglia che accoglierà il Centro per le famiglie e quello per l’impiego. Il Comune dunque si prepara a tagliare il traguardo del 2026. «Siamo soddisfatti anche del grandissimo lavoro svolto dagli uffici», sottolinea l’assessora Emanuela Bassi. «Noi non ci accontentiamo dei lavori fatti con i fondi Pnrr – aggiunge Cicognani –, stiamo infatti portando avanti tutta una serie di progettazioni al di fuori dei finanziamenti europei che non sono meno importanti. Tra questi la riqualificazione di Palazzo Albertini e quella della scuola Flavio Biondo che stiamo finendo così come la fine dei lavori dell’ex Gil. Ci sono tutta una serie di progetti, a partire dal piano strategico, continuando con la capitale della cultura, per non dimenticare poi gli interventi sulla Ripa».