Forlì, “Il cancro non deve impedirci di sognare”: in ospedale la mostra benefica di Lady Sara Tattoo, artista e paziente oncologica

Forlì
  • 16 ottobre 2024

«Il cancro non deve impedirci di sognare da Regine: ad esempio, io vorrei festeggiare il mio 104° compleanno. Tutte noi, malate o meno, siamo autorizzate a puntare alla Luna: male che vada, cadremo in un attico». È con questo spirito che Sara Liverani, artista forlivese di 39 anni conosciuta come “Lady Sara Tattoo”, propone in collaborazione con l’Istituto Oncologico Romagnolo la mostra “Like a Queen”: una personale dei quadri della pittrice, messi in esposizione nell’atrio dell’Ospedale “Morgagni-Pierantoni” come iniziativa legata all’Ottobre “Rosa”, il mese in cui si accendono i riflettori sul tumore al seno, patologia di cui la stessa Sara ha scoperto di soffrire a ottobre 2023. Il senso dell’esibizione? Sottolineare, anzi urlare, a tutte le donne, specialmente a chi sta attraversando un percorso simile al suo, che non bisogna permettere a nulla, nemmeno a una malattia come il cancro, di impedirci di sognare; che si è autorizzate a puntare in alto e realizzare i propri obiettivi, sempre e comunque.

L’iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo dalla Direzione Sanitaria dell’Ospedale forlivese: un luogo a cui la stessa artista è profondamente legata, essendo stata operata proprio presso il reparto di Chirurgia Senologica diretto dalla dott.ssa Annalisa Curcio ad agosto 2024. «Si potrebbe pensare che sia una delle esperienze più traumatiche e complicate che una donna possa attraversare – spiega Sara – ma in realtà mi sono sempre sentita accolta in un posto meraviglioso. L’ho detto anche all’infermiera di sala operatoria, poco prima che l’anestesia facesse effetto: lei mi aveva invitato a pensare di essere altrove, in un luogo bello, così io le ho risposto che non ne avevo bisogno perché c’ero già. So che è strano da dire, ma ero circondata da persone che erano tutte lì per me, per farmi stare meglio: cos’avrei potuto desiderare di più? Anche la mia degenza in reparto è piena di ricordi bellissimi: insieme alle mie “compagne di viaggio” abbiamo riso, scherzato, parlato di tutto, persino organizzato una sfilata di Ferragosto. Le nostre conversazioni erano piene di significato, profonde, arricchenti, come quelle a cui purtroppo non siamo più abituati fuori da certi contesti».

La Chirurgia Senologica

Come racconta “Lady Sara”, un aiuto in questo senso è arrivato sicuramente dal trovarsi in un contesto “umanizzato”: la Chirurgia Senologica è stata recentemente spostata in locali dove sono state apportate migliorie volte a far sentire le persone ricoverate più accolte. Un progetto a cui anche l’Istituto Oncologico Romagnolo ha contribuito, con una donazione di 55.000 euro utile a rendere gli ambienti più luminosi, più ampi, più spaziosi. Oltre ai pannelli illuminati sui soffitti con la riproduzione del cielo, proposti anche presso la Prevenzione Oncologica dello stesso Ospedale “Morgagni-Pierantoni”, nelle corsie sono state installate alcune tra le opere più iconiche dell’arte moderna: le pazienti ricoverate possono così muoversi tra riproduzioni di Edgar Degas e Gustav Klimt. D’altronde, come spiega lo stesso primario del reparto, la dottoressa Annalisa Curcio, «L’arte è bellezza, comunicazione, cura: racchiude in sé diversi significati affini al nostro lavoro e soprattutto al tipo di chirurgia che proponiamo, specie quella ricostruttiva. Nella nostra professione non possiamo tener conto esclusivamente della malattia: dobbiamo pensare alla qualità di vita di chi si sottopone ad un intervento demolitivo, di conseguenza abbiamo il dovere di preservare l’armonia del corpo e l’immagine che una donna ha di sé prima della diagnosi di cancro, affinché questa esperienza già di per sé traumatica non abbia impatti ulteriori sulla sua quotidianità e socialità».

«Essere ricoverata in un contesto di questo tipo fa tutta la differenza del mondo – aggiunge Sara – permette di non sentirsi rinchiuse e, soprattutto, di sentirsi meno malate, più libere. Recentemente sono andata a trovare un’amica in ospedale, in un reparto diciamo così “normale”: l’atmosfera era più pesante, più triste. Per “umanizzare” gli ospedali, occorre che ci ricordiamo di essere “umani” e di comportarci come tali: con gli altri pazienti, con i medici, con gli operatori. Sicuramente è più facile esserlo, quando sui pannelli del tetto sopra di noi è dipinto un bel cielo azzurro».

Raccolta fondi

Per queste ragioni l’Istituto Oncologico Romagnolo ha trovato in Sara un interlocutore perfetto per portare avanti il suo nuovo progetto di raccolta fondi che coinvolgerà il territorio di Forlì durante il periodo natalizio. L’organizzazione no-profit sosterrà infatti i nuovi lavori di umanizzazione anche per il reparto di Chirurgia Generale e Terapie Oncologiche Avanzate dell’Ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, proprio per offrire anche ai degenti del dipartimento condotto dal prof. Giorgio Ercolani la medesima esperienza descritta da “Lady Sara”. A questo scopo l’artista ha messo in vendita tutti i quadri esposti durante il mese d’ottobre nell’atrio del Padiglione Morgagni: il 50% del ricavato sarà utilizzato proprio per questa causa. «Nel 2012 ho iniziato la mia attività da tatuatrice – racconta Sara – e pochi mesi dopo ho proposto, insieme a dei colleghi, un open day in cui i contributi del nostro lavoro andavano proprio a sostegno della lotta contro il tumore al seno portata avanti nei laboratori dell’IRST IRCCS di Meldola. Da quel momento è diventata una tradizione annuale che ho portato avanti finché non sono diventata anch’io paziente dello stesso Istituto, per colpa della patologia contro cui ho raccolto fondi nei miei eventi di beneficenza. Questo non significa che debba smettere di farlo: quest’anno lo IOR mi ha proposto questa bella iniziativa e sono stata più che felice di aver sposato la causa. D’altronde sono testimone di quanto sia fondamentale essere ricoverati in un reparto che racconti meno di sofferenza e malattia, e più di accoglienza e di umanità».

Le fa eco il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi: «Lo diciamo da anni: anche la bellezza cura. Per questo, quando vediamo l’impegno di migliorare l’offerta degli ambienti degli ospedali della Romagna, ci siamo sempre sentiti coinvolti: è stato così per la Chirurgia Senologica di Forlì, per la Medicina Nucleare di Cesena, per la Radioterapia di Rimini, e oltre ai lavori in Chirurgia a Forlì sosterremo quelli delle Oncologie di Rimini e Ravenna. Il motivo è semplice: far sentire al meglio le nostre pazienti e i nostri pazienti è un dovere proprio perché lo IOR nasce per questo, ovvero raccogliere risorse da destinare ai servizi, alla ricerca, ai medici, ai centri di cura per il bene del territorio e di chi lo abita. D’altronde anche il Ministero della Salute ha introdotto il concetto di umanizzazione delle strutture ospedaliere all’interno delle sue linee guida: luoghi di cura più confortevoli non rappresentano un valore aggiunto solo per chi si sottopone alle terapie ma anche per chi quelle terapie le somministra ogni giorno. I nostri professionisti trascorrono spesso più tempo in corsia che a casa: ambienti più accoglienti anche per medici ed infermieri si tradurranno in una miglior presa in carico a 360° della persona con problemi di salute».

Come acquistare

I quadri di “Lady Sara Tattoo” resteranno esposti al Padiglione “Morgagni-Pierantoni” sino al 31 ottobre: sotto le didascalie che raccontano le opere ciascuno potrà trovare un QR Code che rimanda alla pagina con maggiori informazioni per l’acquisto delle tele.

L’artista ha messo in vendita tutti i quadri esposti durante il mese d’ottobre nell’atrio del Padiglione Morgagni: il 50% del ricavato sarà utilizzato proprio per questa causa

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