Forlì, i racconti dei ragazzi tornati dal Giubileo a Roma

Forlì
  • 29 aprile 2025

Il colpo d’occhio dei pullman che riportavano a casa i circa 400 giovani della Diocesi di Forlì-Bertinoro, che dal 25 al 27 aprile hanno preso parte, a Roma, al Giubileo degli adolescenti assieme ai loro accompagnatori, poteva essere quello di poveri corpi esausti per l’intensità degli eventi vissuti. Nulla di tutto questo.

Don Filippo Foietta, parroco della Pianta e guida del gruppo più numeroso (circa 90 fra ragazzi ed educatori) approdato nella Capitale, conferma che la stragrande maggioranza dei suoi ha cantato e gridato per l’intero viaggio di ritorno. «La concomitanza con i funerali di Papa Francesco – afferma il sacerdote santasofiese, alla Pianta dal settembre 2023 – non ha inciso sul clima festoso dei ragazzi, che hanno superato senza battere ciglio anche le oggettive difficoltà riscontrate nella ricerca di cibo, nelle avventurose sistemazioni per la notte e nei lunghi trasferimenti da un punto all’altro della Capitale». Non solo: «Per quanto mi riguarda, eventi internazionali come le Giornate mondiali della Gioventù e i giubilei, si sono poi rivelati decisivi nel mio cammino di fede. Spero avvenga altrettanto per loro». «Fisicamente sono veramente stanca – dichiara Arianna, catechista alla Pianta – ma anche gratificata dal grande entusiasmo dei nostri ragazzi in tutti i momenti condivisi, a cominciare dal passaggio della Porta Santa a San Giovanni in Laterano, vissuta assieme al nostro vescovo Livio Corazza».

I giovani e la chiesa

Un altro grande gruppo forlivese che si è riversato a Roma, è stato quello dell’Unità pastorale di San Martino in Strada. «Il dato di oltre 220mila adolescenti provenienti da tutte le diocesi d’Italia e da tante nazioni del mondo – dichiara il parroco don Massimo Masini – ci dice una cosa preziosa: la Chiesa è giovane e ha un avvenire sotto la guida del nuovo Papa, che sarà chiamato a continuare la rotta di Francesco. Giovanni Paolo II a Tor Vergata nel 2000, disse proprio questo: lo stare con i giovani rende giovani». «I ragazzi – racconta Annalisa, educatrice a San Martino in Strada – sono stati sempre collaborativi, nonostante la stanchezza che ogni tanto li coglieva. Ma la cosa più importante è stata vedere la loro commozione mentre andavano a fare la comunione durante il funerale del Papa, consapevoli che l’esperienza di essere a Roma, da adolescenti, in un’occasione così particolare, non l’avrebbero mai più vissuta»

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