Forlì, “i profughi se ne devono andare entro giugno, non ce la facciamo più”: Taras rompe gli accordi con la Croce Rossa

Forlì
  • 27 giugno 2024

La cooperativa Taras di Forlì rompe gli accordi con la Croce Rossa italiana per la gestione dei profughi. Alla base problemi di sicurezza e di igiene nelle due strutture (l’albergo Hotel Paradise Airport e una casa) che ha portato alla decisione annunciata in una nota emessa questa mattina. La nota al prefetto, al sindaco, alla Croce Rossa e all’Ausl Romagna evidenza le condizioni precarie dopo l’ospitalità concessa a 150 persone: Taras chiede che vengano immediatamente entro fine giugno.

La nota di Taras

“Taras soc. coop. - si legge nel comunicato - ha messo a disposizione di CRI Comitato di Forlì, con due distinti contratti, le proprie strutture site in Forlì di cui la prima in via Lughese, 361 e la seconda in via Fontanelle, 85 (denominata “ Hotel Paradise Airport”), strutture utilizzate da CRI Forlì per ospitare profughi provenienti dalla guerra. Le citate strutture sono state tuttavia utilizzate da CRI Forlì per ospitare un numero di profughi di molto superiore a quello contrattualmente pattuito tanto che oggi entrambi gli immobili presentano vistosi ed ingenti danni ed i profughi si trovano in stato di abbandono, costretti ad alloggiare in condizioni sanitarie a dir poco precarie con camere, bagni, cucina ect. in pessime condizioni igienico sanitarie come da fotografie allegate. La gestione pratica e amministrativa di circa 150 persone, fino a qualche mese fa, era affidata ad una sola persona. Le presenze sporadiche dei volontari non hanno permesso di migliorare la situazione. Parliamo di persone che hanno necessità in ambito amministrativo, pratico e umano, che non puo’ essere assolto da una o due persone.

Risulta inoltre che per settimane i profughi siano rimasti privi di acqua calda, senza servizio di pulizia e dei beni fondamentali tanto che è dovuta intervenire la ODV Paradise per fornire lenzuola, coperte e panni, beni tutti che CRI Forlì non ha fornito o ha fornito in maniera non sufficiente. A ciò si aggiunga che, come denunciato plurime volte, CRI Forlì è ad oggi morosa nel pagamento di quanto pattuito per circa €500.000, oltre ad essere tenuta al risarcimento dei danni cagionati alle sopra menzionate strutture e di quelli patrimoniali conseguenti alla mancata liberazione degli immobili intimatagli in data 13/05/2024 Per tutto quanto sopra esposto invitiamo tutti gli enti in indirizzo ad individuare al più presto strutture alternative presso le quali ospitare le persone attualmente presenti presso le nostre strutture avendo già intimato a CRI Forlì di liberare gli immobili entro e non oltre il 30 p.v., termine già prorogato essendo i contratti stati risolti in data 13/05/2024”.

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