Forlì. Ex missino sposa donna transgender, nozze celebrate da consigliera di Fratelli d’Italia

Forlì

Tra moglie e marito non mettere il partito. Soprattutto se lei è una donna transgender e lui un ex missino, che ancora oggi però sostiene i valori della destra più moderata. Potrebbe essere questa la storpiatura del noto proverbio che dall’altro giorno ha trasformato il matrimonio di una coppia forlivese in una flebile frecciatina. A scagliarla però non è stato Cupido bensì il gossip legato alla politica, che da Castiglion Fiorentino, il piccolo comune aretino scelto dagli sposi, ha fatto un po’ il giro d’Italia. Già, perché a celebrarlo è stata proprio una consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Sonia Ghezzi, partito notoriamente non molto incline alle tematiche Lgbt in generale.

I protagonisti di questa love story sono il forlivese Marco Guidi, 41 anni, la metà dei quali occupato come cameriere e barista in molti locali della riviera, e la toscana Manuela Berretti, 37 anni, conosciuta ai più come “La Bibi”, la cui attuale professione è sicuramente più hot: attrice pornografica, escort e gettonatissima sulla piccante piattaforma OnlyFans. Luci rosse, che non creano ombre sul loro vero amore.

Nata maschietto, all’anagrafe Manuele, la moglie da più di un anno è diventata donna a tutti gli effetti avendo terminato il percorso di transizione e dunque vedendosi riconosciuta la sua identità femminile, quella che dentro di lei ha sempre voluto esistere ed affermarsi.

E in un comune di 13mila residenti non è stato sempre facile nascondere questo desiderio, al punto da dover subire diverse angherie, sfociate nel più becero bullismo. Da qui la decisione dei due, come rivincita morale e per rivendicare con orgoglio quella scelta, di tornarci a testa alta, reclinandola solo per il bacio finale dopo il fatidico sì.

Una vita dunque iniziata col fiocco azzurro e cambiata radicalmente con un matrimonio coi fiocchi, al termine del quale però i partecipanti torneranno a casa senza le bomboniere: i coniugi infatti hanno deciso di devolvere quell’importo a un centro per la protezione delle donne vittime di maltrattamenti.

«Dopo 4 anni di fidanzamento le ho chiesto io di sposarmi – racconta Marco Guidi tra un brindisi e l’altro nella piscina del resort in cui è iniziato il party per gli invitati, tra i quali tanti loro concittadini forlivesi in trasferta -. Un matrimonio civile che abbiamo scelto di celebrare nel comune in cui è nata Manuela, il primo tra un uomo e una donna transgender nella provincia di Arezzo. Amici e colleghi non hanno mai detto nulla sulla nostra unione, anzi hanno sempre apprezzato la spontaneità e la naturalezza con cui abbiamo coltivato il rapporto in questi anni. Anche molti parlamentari di destra che conosco, Lega e FdI in primis, si sono congratulati, senza nessun eventuale o immotivato imbarazzo».

C’è chi invece, per alimentare una sterile polemica e cercare di scalfire invano il giorno più bello dei due, avrebbe insinuato che la consigliera comunale di FdI si sarebbe prestata alla celebrazione solo, o anche, perché lo sposo avrebbe una lontana parentela con Mussolini.

«Al massimo potrebbe essere una discendenza lontanissima acquisita – minimizza subito l’interessato – derivante dalla mamma della zia di una cugina. Stiamo parlando veramente del nulla. Rivendico invece che da giovane mi piaceva il Movimento Sociale. Oggi condivido ancora le idee della destra, certamente quella più moderata, tenendomi ben lontano da qualsiasi estremismo».

D’altronde oggi anche sua moglie potrebbe andare sul palco e urlare “Io sono Manuela, sono una donna...”. Lo è a tutti gli effetti, con buona pace di chi ha qualche difficoltà a rapportarsi con la galassia Lgbt.

Tuttavia, anche per l’eletta dei meloniani non c’è nulla di sconcertante o su cui dover polemizzare.

«Sebbene Fratelli d’Italia abbia posizioni ferme su questioni come l’utero in affitto, le unioni omosessuali e l’insegnamento delle tematiche transgender nelle scuole – ha dichiarato Sonia Ghezzi al Corriere d’Arezzo - la celebrazione di questo matrimonio rientra nella sfera di una legge civile. FdI è contraria a qualsiasi forma di discriminazione. Chi arriva a decisioni importanti come questa dopo un percorso di riflessione e supporto – ha sottolineato - merita rispetto».

Insinuazioni cestinate anche sulla questione del legame familiare dello sposo con Mussolini. «È solo una coincidenza – ha minimizzato la consigliera comunale -. Non influisce sul mio ruolo di celebrante, e la mia conoscenza di Manuela e della sua famiglia rimane personale e significativa».

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