Forlì. Dopo gli allagamenti il Comune potenzia il sistema fognario

Forlì

Entro giugno 2026 il Comune terminerà due interventi consistenti alla fognatura di via Bertini e di via Forlanini. In particolare, si tratta di lavori già finanziati grazie a risorse del Pnrr e già riconosciuti dalla struttura commissariale con l’odinanza sulla riduzione del rischio. Il Municipio, invece, è in attesa di vedersi riconosciuti 4 milioni di euro per mettere mano alla problematica di via Isonzo e via Pelacano.

Ma andiamo con ordine. «Da due anni, insieme a Unicareti, abbiamo avviato un censimento per valutare lo stato delle fognature cittadine - spiega l’assessore Giuseppe Petetta -. Da qui, ancor prima degli eventi alluvionali che hanno colpito Forlì e in parte anche queste zone, abbiamo registrato una grossa sofferenza in via Bertini e via Forlanini. Nel dettaglio abbiamo scelto di intervenire subito laddove negli anni c’è stato un sovraccarico di urbanizzazione». In pratica nella zona tra le vie Solombrini, Colombrini e Lambertelli le acque bianche convogliano tutte nella fogna di via Balzella per poi finire nello scolo Cerchia. «Con l’intervento in programma (è l’ultimo stralcio per una spesa di più di 800mila euro per un lavoro complessivo da 2 milioni di euro, ndr) andremo a raddoppiare la condotta esistente con una fognatura che attraversa un’area di urbanizzazione (l’ex terreno dove sarebbe dovuta sorgere Esselunga, ndr) - prosegue l’assessore -. Oggi la capacità della fogna è di un metro cubo al secondo, con la nuova condotta, realizzata in plastica rinforzata con fibra di vetro, si passerà a 3-4 metri cubi al secondo. Questo è sicuramente un primo grosso intervento atto al drenaggio urbano». Stessa operazione anche in via Forlanini (zona ospedale), dove l’intervento costerà 500mila euro. «Questi sono lavori necessari che possono produrre dei primi benefici ai cittadini - sottolinea Petetta-, fermo restando che oggi abbiamo sempre più frequentemente il problema delle bombe d’acqua. Il nostro sistema fognario, comunque, è pensato per supportare 40-50 mm di pioggia in un’ora e non la stessa concetrazione in pochi minuti». L’altro grosso cantiere da 4 milioni è quello per le vie Isonzo e Pelacano, soggetti a diversi allagamenti. «Ogni volta che si alza il fiume, in questo isolato c’è un ritorno di acqua - conclude Petetta -. Insieme ad Hera nel primo semestre 2025 andremo ad installare delle valvole di non ritorno sul fiume. Una volta eliminato il reflusso dovrà essere progettato e predisposto un impianto idrovoro capace di aspirare le acque non solo delle vie Pelacano e Isonzo, ma anche di una parte importante della città. Con questo intervento si dovrebbe sortire un primo effetto».

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