Forlì. Dino Amadori e Sara Pedri nell’albo d’onore dei medici. Sabato cerimonia alla Fiera
Sarà intitolato a Dino Amadori il primo riconoscimento del neo albo d’onore per celebrare i professionisti scomparsi che si sono distinti per i loro meriti scientifici e umani. Sarà istituito sabato dall’Ordine dei Medici e degli odontoiatri di Forlì-Cesena attraverso una cerimonia che si svolgerà alla Fiera di Forlì, sala Europa, a partire dalle 8.30. Oltre ad Amadori, verrà dato un riconoscimento anche a Sara Pedri, la dottoressa 31enne forlivese svanita nel nulla il 4 marzo 2021 in Val di Non.
«L’iniziativa – spiega Andrea Amadori, figlio del compianto Prof e direttore scientifico dell’associazione Dino Amadori - ha elevato spessore umano e scientifico così abbiamo condiviso l’idea di intitolare a mio padre, questo primo riconoscimento del neo “Albo d’Onore” . La riteniamo molto importante e di esempio per trasmettere stimoli di prospettiva e di studi e di approfondimento e riflessioni non solo per tutti i giovani medici ma per l’intera cittadinanza. Sarà occasione per condividere la mission che ha ispirato tutta la vita di Dino Amadori, una vita dedicata alla ricerca oncologica e al volontariato quale unica arma per combattere l’indifferenza, senza essersi mai allontanato dalla propria terra di Romagna ove dal nulla ha realizzato opere eterne che sono determinanti nel progresso sanitario non solo locale. Mio padre era un romagnolo doc – prosegue Amadori - e, l’idea di intitolargli unitamente alla dottoressa Pedri, il primo riconoscimento per ” l’Albo d’Onore dei Medici Scomparsi “ rappresenta un’ulteriore occasione di merito e riconoscimento per lui e che ben si integra con la mission dell’Associazione Dino Amadori che si ripropone di divulgare il messaggio che il Prof. Amadori, ci ha consegnato». Una riconoscenza, dunque, da parte di tutta la comunità medico-scientifica per quanto Amadori è riuscito a costruire. “Come Associazione Dino Amadori riteniamo che L’Albo d’Onore sia un prestigioso riconoscimento a tutti coloro che come mio padre hanno contribuito alla crescita e al prestigio della categoria sanitaria, donando tempo, energia e creatività – prosegue Andrea Amadori -. Un Albo che riteniamo possa contribuire a conservare e raccontare alle “generazioni che verranno” la memoria del vissuto professionale, umano e civile di mio padre e di Sara Pedri, con storie diverse ma che coniugano la vocazione per una vita dedicata alla medicina da cui tutti i medici dovrebbero esser ispirati. L’Albo d’Onore istituito a Forlì rappresenta non soltanto una formalità ed una ricorrenza quanto piuttosto una sorta di monumento consegnato ai posteri in memoria di coloro che hanno meritato di farvi parte per il proprio vissuto professionale, umano, civile e per i medici che hanno onorato la professione, nella ricerca scientifica e nell’impegno associazionistico e ordinistico a difesa ed esaltazione della dignità e del prestigio della professione, sempre anteponendo il rapporto empatico con il paziente a qualsiasi approccio medico scientifico».