Forlì, controlli e sequestri contro l’introduzione di cellulari in carcere
A Forlì funziona il contrasto all’introduzione illecita di telefoni cellulari nella casa circondariale. Il problema è ampiamente contrastato dal comandante del Reparto del Corpo di polizia penitenziaria, che, con le poche risorse di personale a disposizione, ha attuato una vera e propria attività di prevenzione e repressione all’illecita introduzione ed al possesso di telefoni cellulari, che ha portato anche al sequestro di diversi dispositivi, adottando inoltre rigorosi controlli a salvaguardia della sicurezza interna ed esterna del penitenziario forlivese.
Nonostante gli interventi legislativi del governo, finalizzati a punire l’accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, all’interno degli Istituti di Pena italiani il fenomeno dell’introduzione illecita di telefoni è ormai dilagante. Infatti, i reclusi nelle diverse carceri italiane, utilizzando i più disparati sistemi di recapito, ovverosia dal drone ai palloni da calcio, ricorrendo anche al corpo umano per eludere i controlli. Negli stabilimenti di pena il costo di un mini-cellulare o di uno smartphone, arriva a costare anche trecento volte il prezzo di mercato, diventando un vero e proprio business per la criminalità. Diversamente, all’interno della Casa Circondariale di Forlì, il problema è contrastato con un regime di controlli molto severi che hanno dato buoni frutti.