Forlì. Chirurgia estetica, salgono le richieste. «Arrivano pazienti sempre più giovani»

La medicina estetica sta vivendo tempi d’oro con giri d’affari in continua crescita e allargamento dei pazienti anche a fasce d’età di chi, carta d’identità alla mano, è nel pieno della giovinezza. Il filler alle labbra è tra i trattamenti più richiesti dalle donne ma anche il rimodernamento del corpo, trattamenti anticellulite o il miglioramento del profilo del naso sono gettonati negli ambulatori dei professionisti che hanno agende fitte.

«Mediamente vedo tra i 20 e i 30 pazienti al giorno - spiega Barbara Claysset, medico chirurgo ed esperta in medicina Estetica di Villa Orchidee - naturalmente dipende dalla consulenza e dalla tipologia di trattamenti». A parlare sono i numeri: il Gruppo Opf, acronimo di Ospedali privati Forlì nel 2023 ha registrato circa 1.700 prestazioni di medicina e chirurgia estetica e plastica con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente. Al primo posto si piazza la depilazione laser con circa il 22% del totale delle prestazioni seguito dai trattamenti filler labbra per circa il 10% del totale mentre la rimozione di tatuaggi e di macchie è sul terzo gradino del podio. A bussare alla porta di cliniche specializzate sono sempre più anche giovanissimi: «Nella struttura si approcciano pazienti sempre più giovani e normalmente richiedono trattamenti alle labbra o la riduzione dell’ adiposità localizzata o della cellulite. Spesso arrivano richieste da minorenni ma chi si occupa in maniera corretta di medicina estetica dovrebbe rifiutare pazienti under 18 - sottolinea Claysset - . In caso, ad esempio, di una malformazione importante, avremmo l’obbligo di avere il consenso informato di entrambi i genitori mentre se si tratta di una velleità, come il trattamento della cellulite o la correzione delle labbra, l’indicazione delle scuole che si occupano di formare i nuovi medici estetici o delle aziende leader del settore, è quella di non trattare questa tipologia di pazienti». All’alzarsi dell’età, varia la richiesta fatta al chirurgo. «Se parliamo di ragazze sui 20 o 25 anni - continua - ci si approccia un po’ più frequentemente al trattamento per migliorare la qualità della pelle: tante sono anche le pazienti che ci contattano per cicatrici post acneiche ma altrettante quelle che richiedono trattamenti alle labbra, rinofiller, adiposità localizzata e cellulite». Il mercato è ancora dominato dalla richiesta delle donne ma anche gli uomini mostrano un crescente interesse. «Normalmente si rivolgono a noi per adiposità localizzata, botox e in maniera minore labbra e rinofiller per il miglioramento del profilo del naso. Alcuni, se saliamo con gli anni, iniziano a chiedere il rimodellamento del profilo del viso quindi il mento e l’angolo mandibolare».

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In crescita anche le richieste di chi non accetta la calvizie e ricorre alle cellule staminali o ad altri tipi di trattamenti per tornare a piacersi. Se cresce il numero di chi strizza l’occhio alla medicina per correggere i segni del tempo, ormai al bisturi si preferiscono trattamenti iniettivi. «I pazienti più informati chiedono sempre più trattamenti non invasivi e ti chiedono di non avere residui “downtime” ovvero, tempi di recupero dopo la seduta di trattamento. La chirurgia estetica è in forte riduzione perché il paziente, se ha un’alternativa meno invasiva, la preferisce. È ovvio che ci sono delle problematiche non risolvibili con la medicina estetica, come ad esempio la mastoplastica additiva o la mastopessi (rispettivamente per aumentare il volume del seno o per sollevarlo ndr) per le quali c’è poca alternativa». L’intelligenza artificiale e specifiche applicazioni, fanno sempre più parte dei consulti preliminari al trattamento poiché permettono di fornire al paziente un’idea precisa dei risultati che otterranno. Determinante è poi l’utilizzo di apparecchiature di ultima generazione che siano rigorosamente gestite e sottoposte a manutenzione, come ad esempio quelle laser: non a caso il Gruppo Opf investe ogni anno centinaia di migliaia di euro nell’ammodernamento e ampliamento delle tecnologie sanitarie delle strutture. Il ricorso alla medicina estetica meramente per vanità è certamente un aspetto ma non l’unico di quello che è un prisma dalle mille sfumature.

«La medicina estetica, se approcciata seriamente, riguarda un mondo enorme che cura patologie, inestetismi e dismorfismi e dunque va curare anche disagi psicologici - sottolinea Claysset -. Pensiamo, ad esempio, ai malati oncologici. Ho avuto un paziente che dopo l’ intervento per una neoplasia alla parotide aveva riportato una grossa lesione al nervo facciale: si è rivolto a me e abbiamo risollevato il volume del viso meritevole di una pubblicazione scientifica per il corretto trattamento e il lavoro svolto. Ci sono pazienti a cui cadono i capelli per la chemioterapia oppure perdono il tono e l’elasticità della pelle e con la medicina estetica possiamo andare a trattare tutte queste problematiche».

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