Forlì Cesena, stabile l’inflazione. E’ la più bassa in regione

Forlì
  • 24 luglio 2024

Sulla base dei dati ISTAT, elaborati dall’Osservatorio economico e sociale della Camera di commercio della Romagna, nel mese di giugno l’inflazione in provincia di Forlì-Cesena si stabilizza ed è uguale a quella di maggio. Nel dettaglio, la tendenza risulta crescente nei primi tre mesi dell’anno per poi calare dal mese di aprile. Rispetto ai dati regionali e nazionali, l’inflazione a giugno in provincia di Forlì-Cesena risulta essere più bassa. Nel complesso, nel periodo gennaio-giugno 2024 la situazione inflattiva risulta inferiore sia a quella regionale sia a quella nazionale. Nello specifico, nei primi sei mesi scendono i prezzi delle comunicazioni e dei beni energetici mentre si registra un aumento negli altri capitoli di spesa.

La dinamica dei prezzi al consumo

Nei primi sei mesi del 2024 la variazione media dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT per l’intera collettività (NIC) per il capoluogo di Forlì (estendibile alla provincia di Forlì-Cesena), rispetto a gennaio-giugno 2023, è stata pari a +0,6%, inferiore a quella regionale (+0,9%) e nazionale (+0,9%). La tendenza risulta essere crescente nei primi tre mesi (da +0,4% di gennaio a +0,9% di marzo), per poi calare da aprile (da +0,7% a +0,6% di maggio e giugno); aumento tendenziale di giugno che risulta essere minore rispetto a quello di Emilia-Romagna (+0,8%) e Italia (+0,8%).

Nel confronto con le altre province emiliano-romagnole, nella classifica decrescente, Forlì-Cesena si colloca al settimo posto per ciò che riguarda la variazione media tendenziale gennaio-giugno (dopo Rimini, Parma, Bologna, Ferrara, Piacenza e Ravenna); settima posizione anche con riferimento alla variazione annua nel mese di giugno (dopo Parma, Rimini e Ferrara, appaiate, Bologna, Piacenza e Ravenna).

Sulla base dell’incremento medio tendenziale dei prezzi (periodo gennaio-giugno 2024), si rilevano le seguenti variazioni, in ordine decrescente, per i capitoli di spesa: “istruzione” (+5,2%), “prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+3,6%), “bevande alcoliche e tabacchi” (+2,5%), “ricettività e ristorazione” (+2,4%), “abbigliamento e calzature” (+1,9%), “trasporti” (+1,4%), “servizi sanitari e spese per la salute” (+1,4%), “mobili e articoli per la casa” (+1,1%), e “ricreazione, spettacoli e cultura” (+1,1%). In calo, invece, sempre considerando la variazione medio annua gennaio-giugno 2024, le “comunicazioni” (-6,6%) e “abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili” (-9,3%), quest’ultimo causa decisa diminuzione dei prezzi dei beni energetici (-22,1%).

L’inflazione acquisita per il 2024, cioè la variazione media dell’indice nell’anno ipotizzando che l’indice stesso rimanga, nei mesi successivi, al medesimo livello dell’ultimo dato mensile, risulta essere del +0,4%.

La variazione media dei primi sei mesi del 2024, rispetto al periodo gennaio-giugno 2023, dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT per famiglie di operai e impiegati (FOI) per il capoluogo forlivese, e quindi per la provincia in generale, è pari a +0,7% (giugno: +0,6%).

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