Forlì-Cesena, mercato del lavoro: su 43mila offerte solo il 10% chiede laureati

Forlì
  • 14 gennaio 2025

FORLI’-CESENA. La Camera di commercio della Romagna prevede un fabbisogno occupazionale per le imprese della provincia di Forlì-Cesena di oltre 43.000 entrate. Con la quota di quelle che assumono in rialzo al 69%. Si registrano però “elevate difficoltà” di reperimento in alcuni settori: in particolare nelle industrie di fabbricazione di macchinari e attrezzature, nelle costruzioni e nella sanità-assistenza sociale private. Più nel dettaglio, al 10% delle 43.390 richieste di persone si richiede un titolo terziario di istruzione, laurea o Its Academy; al 70% di istruzione secondaria, diploma o qualifica; per il 20% è sufficiente la scuola dell’obbligo. Con difficoltà di reperimento rispettivamente al 58%, 50% e 45%, in media cresciute dal 47% al 50% in provincia. La mancanza di candidati disponibili per l’inserimento in azienda è al 32,7%; e la preparazione inadeguata posseduta dai candidati al 12,5%. In provincia, le cinque professioni più richieste, con la rispettiva percentuale di irreperibilità, sono 7.420 esercenti e addetti nelle attività di ristorazione, il 53% del totale; 4.330 addetti alle vendite, 29%; 3.220 personale non qualificato nei servizi di pulizia, 45%; 2.730 personale non qualificato addetto a spostamento e consegna merci, 33%; 1.980 conduttori di veicoli a motore 55%. Le competenze più richieste sono: flessibilità e adattamento 95%, lavorare in gruppo 86% e lavorare in autonomia 81%. I giovani sono desiderati per il 31% delle posizioni, maggiormente nei servizi di alloggio-ristorazione e turistici, 40%; nel commercio al dettaglio, 39%; nei servizi culturali-sportivi-alle persone, 34%.

I più difficili da reperire sono attrezzisti-operai-artigiani del legno, operai specializzati in rifiniture di costruzioni e operai specializzati in installazione e manutenzione di attrezzature elettriche-elettroniche. Gli immigrati sono cercati nel 19% delle posizioni e il mismatch italiano è particolarmente frequente nei servizi operativi alle imprese e alle persone e in quelli collegati ai trasporti e alla logistica, dove copre circa un terzo delle entrate. In termini assoluti è comunque il settore del turismo e della ristorazione che concentra il maggior numero di entrate di lavoratori stranieri.

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