Forlì celebra il Giorno del Ricordo FOTOGALLERY

Forlì
  • 11 febbraio 2025

Una cerimonia istituzionale ma sentita, fatta anche di ricordi personali. Anche Forlì ha onorato in via Martiri delle Foibe il Giorno del Ricordo, con la deposizione di una corona al monumento in memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Davanti ad alcune classi della scuola media “Mercuriale”, il primo a prendere la parola è stato il vescovo della diocesi di Forlì-Bertinoro Livio Corazza. «Sono di quelle terre, ho amici ed esperienze di quando ero bambino, ricordo alcuni profughi istriani che abitavano in un campo e li vedevamo. Credo sia importante ricordare la verità dei fatti, c’è sempre il rischio di perderne di vista la complessità. Non bisogna alimentare l’odio, il ricordo deve favorire l’unità. Le atrocità subite non autorizzano vendette».

Alberto Urizio, presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmata della provincia di Forlì-Cesena, ha portato la sua testimonianza: «Uomini, donne, bambini, sacerdoti uccisi solo per il difetto di essere italiani. Oggi dobbiamo ricordare queste persone, noi eredi con il dolore che ci portiamo dentro, voi studenti con la voglia di imparare e di conoscere, visto che avrete il compito di tramandare ai vostri figli quello che è successo. Ancora oggi vengono distrutte le targhe dedicate a Norma Cossetto e ai martiri delle foibe». Il sindaco Gian Luca Zattini ha poi ricordato «una tragedia immane, ma che non giustifica quello che poi è successo. Dobbiamo riconnetterci con quel momento storico. Da giovane consigliere comunale a Meldola ricordo quando di questa tragedia non si poteva parlare, farlo era disdicevole». Anche il prefetto Rinaldo Argentieri ha portato la sua esperienza personale: «la nostra coscienza di cittadini italiani, prima ancora della legge, ci impone di ricordare una delle pagine più buie e drammatiche della nostra storia. Ho vissuto e lavorato per circa 10 anni come vice prefetto a Trieste e ho partecipato con commozione ai ricordi di Norma Cossetto e della strage vicino a Pola, sono stato alla foiba di Basovizza, un pellegrinaggio che è doveroso fare».

La giornata è proseguita in serata al “Campostrino” con la proiezione il docufilm “L’ultima spiaggia. Pola fra la strage di Vergarolla e l’esodo”, in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Forlì-Cesena, con il regista Alessandro Quadretti. Infine, sabato 15 febbraio alle 17.30 nella Sala Randi, in via delle Torri, 13, sarà presentato il libro “Autodafè di un esule. Nel ricordo delle Foibe e dell’Esodo giuliano-dalmata”, alla presenza dell’autore Diego Zandel. Porterà i saluti dell’amministrazione comunale il vicesindaco Vincenzo Bongiorno.

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