Forlì. Canile, in un anno adottati 55 cani. Sono ben 29 le rinunce di proprietà
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Sono una novantina i cani che in canile attendono una seconda possibilità. Un numero stabile rispetto ad un anno prima nonostante, nel corso del 2024, la struttura comprensoriale abbia registrato 122 ingressi. Dati che testimoniano l’attività svolta all’interno della struttura comprensoriale forlivese di riferimento per i 15 Comuni del territorio che, dal novembre del 2023, è gestito dalla società di Rovigo Aurora. Partiamo dalle belle notizie: sono stati 55 i cani dati in adozione nel corso del 2024 per i quali, dunque, il canile è stato un punto di partenza e non di arrivo. Altrettanti sono i Fido riconsegnati al proprietario che magari erano fuggiti e sono stati recuperati dagli operatori della struttura comunale. Dei 71 cani trovati vagare sul territorio, 31 erano sprovvisti di microchip, la sorta di “carta d’identità” sottocutanea obbligatoria per legge che serve proprio ad identificare il cane unitamente al proprietario favorendone il ricongiungimento. Purtroppo anche lo scorso anno sono state numerose le famiglie che hanno rinunciato alla proprietà del proprio cane, facendolo entrare in canile: si tratta di 29 animali che hanno dovuto dire addio al proprietario. Un fenomeno che accomuna tutti i canili della Romagna e che è purtroppo spesso legata alla mancanza di adeguata consapevolezza da parte dei proprietari al momento dell’acquisto o dell’adozione di un cane. Una leggerezza che finisce per essere scontata sulla pelle dei quattro zampe poiché catapultati in un ambiente diametralmente opposto a quello domestico e privati dei loro punti di riferimento assieme agli affetti. A ciò si aggiunge che, così come dettano le mode, al momento a ritrovarsi improvvisamente in canile sono molossi e cani di tipo bull che, spesso per la brutta fama di cui godono quando finiscono nei telegiornali come protagonisti di aggressioni fanno poi fatica a trovare casa. Una inversione di tendenza in questo senso non può che passare da una maggiore sensibilizzazione dei cittadini. “Guardando ai numeri il bilancio è più che positivo – afferma Giuseppe Petetta, assessore al benessere animale – in questi 14 mesi di attività di nuova gestione è stato rispettato quanto previsto dal capitolato. L’amministrazione comunale si attendeva, infatti, una gestione aperta ai miglioramenti e alla cittadinanza”. “In canile ci sono operatori che lavorando lì da tempo conoscono bene i cani e l’ambiente e questo fa la differenza – afferma Massimo Zigami , direttore di Aurora Srl - . L’educatrice cinofila lavora poi sui cani più fragili per renderli adottabili e i volontari sono propositivi anche per quanto riguarda le adozioni. Insomma, c’è un’atmosfera positiva che non è scontata nelle altre realtà e che andrebbe portata come esempio”. Ultimamente, proprio grazie alla sinergia tra gestore e volontari, è stato possibile anche attivare per un detenuto la possibilità di svolgere volontariato all’interno della struttura, un’iniziativa che ha dunque un doppio valore benefico.