Forlì, campagna per la sicurezza stradale tra i neopatentati
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Il via vai degli agenti della Polizia locale di Forlì tra le auto accartocciate, i soccorritori della Croce Rossa che prestano aiuto ai feriti e poi la disperazione di due genitori, al capezzale della figlia arrivata in condizioni disperate in ospedale. Sono le scene dello spot, realizzato totalmente a Forlì e presentato al Festival di Venezia, per sensibilizzare gli automobilisti rispetto alla sicurezza stradale con particolare attenzione alla distrazione che, secondo i dati Istat del 2023, ha causato il 36,5 % dei sinistri. Lo spot, che nei prossimi mesi potrebbe essere divulgato attraverso le televisioni nazionali, parte da Forlì con un progetto pilota unico in Italia e fa parte di una iniziativa più ampia. Si inserisce, infatti in “La sicurezza si fa strada”, programmazione pluriennale di eventi che verrà attivata dal Comune in collaborazione con istituzioni e privati finalizzata all’educazione per la sicurezza stradale. Il girato è stato prodotto da Sergio Cremasco, direttore dell’Officina Immagine, diretto da Enrico Lando, con la direzione della fotografia del forlivese Ettore Zito di Aic Imago e con la forlivese Giulia Faggiotto nei panni di attrice. Veri protagonisti della campagna di sensibilizzazione saranno, tuttavia, gli studenti dell’istituto “Ruffilli” a cui è affidato il compito di ideare il logo del progetto che sarà mostrato il 6 maggio quando, proprio in Comune, si terrà un evento in occasione della giornata dedicata alla sicurezza stradale. «Il progetto apripista è frutto del lavoro che il Comune ha fatto in questi anni rispetto all’educazione stradale – spiega Paola Casara, assessora alle Politiche educative –. È necessario far capire che avere un’automobile in mano è una grande responsabilità e non ci si può distrarre». «La campagna – aggiunge Emanuela Bassi, assessora alle Politiche della legalità – è un po’ diversa da quelle fatte finora e mira a far capire, soprattutto ai neopatentati, che quando si guida non si deve fare altro». Quella che si consuma nelle strade è una strage tanto silente quanto disperata. Sono cinquanta i pedoni sono morti dall’inizio dell’anno, cinque dei quali in Emilia Romagna e venti i ciclisti deceduti di cui quattro in regione. «Ogni giorno si contano quasi 9 morti – rimarca Luca Bartolini, assessore alla sicurezza urbana –, è come una guerra silenziosa». «Con la riforma del codice della strada – ha concluso Giordano Biserni, presidente dell’associazione Associazione sostenitori amici polizia stradale (Asaps) – qualche risultato positivo pensiamo di vederlo. Tuttavia rimane la fascia debole dei pedoni e dei ciclisti. Credo che Forlì potrebbe mirare ad una “vision zero” (ovvero nessuna vittima stradale, ndr) poiché ha dato risultati importanti: si contano 19-20 vittime nella provincia, dati sempre drammatici ma quando io portavo ancora la divisa, le vittime in un anno erano 55-58».I dati dimostrano che si sempre drammatici