Forlì. Attacco incendiario in ospedale, in fiamme la porta di Psichiatria

Pomeriggio di terrore nel padiglione Valsalva dell’ospedale Morgagni-Pierantoni. Qualcuno ha dato fuoco alla porta d’ingresso del reparto di Psichiatria usando del liquido infiammabile e scatenando il panico tra pazienti e dipendenti. Fortunatamente non ci sono stati feriti ma la paura, a qualche giorno di distanza, è ancora tanta così come le domande a cui dare risposta.
Sono da poco passate le 15 quando le telecamere di videosorveglianza, che però non puntano direttamente sulla porta d’ingresso presa di mira, immortalano il passaggio di una persona che arriva e poi si allontana velocemente. Si tratta, con ogni probabilità, della persona che ha gettato del liquido infiammabile sulla porta di Psichiatria e poi gli ha dato fuoco. Il personale sanitario sente un forte boato e poi le fiamme che divampano facendo scattare immediatamente l’allarme. Le lingue di fuoco che hanno lasciato la porta annerita, vengono infatti spente velocemente con l’estintore senza bisogno dell’intervento da parte dei vigili del fuoco. Un epilogo che poteva essere ben più tragico.
Il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (Spdc), reparto per il trattamento ospedaliero in cui è ricoverato chi è affetto da disturbi psichici acuti, si affaccia su un atrio in cui ci sono diversi ingressi ad altrettanti uffici e per accedervi bisogna percorrere una scalinata esterna.
Da qui, infatti, è possibile raggiungere l’Urp, studi medici ed anche i laboratori dove gli studenti di Medicina, all’ultimo piano dell’edificio, fanno le simulazioni mediche.
Un ambiente, dunque, frequentato non solo dai dipendenti in forza a psichiatria e tutt’altro che isolato. A cercare di fare luce sulla vicenda, dando un nome al piromane, sono i Carabinieri che hanno aperto un’indagine.
Intanto il sindacato si rivolge all’Ausl per chiedere maggiori tutele per i lavoratori: «Quando si gestiscono situazioni critiche come lo sono le patologie di salute mentale - spiega Michele Bertaccini, segretario della Uil Fpl Forlì - occorre avere ancora più accortezza rispetto alla tutela del personale. L’episodio accende un faro in questo senso: chiediamo alla direzione sanitaria di fare tutto il possibile per far sentire sicuri i dipendenti. Serve una tutela maggiore in termini di personale, strumenti e strutture. Quello della sanità mentale - conclude il sindacalista - è un settore su cui investire di più. Basti pensare al Sert, una struttura vecchia e da tempo in discussione».