Forlì. Assicurazioni obbligatorie contro gli eventi catastrofali: criticità e dubbi per le imprese

Sulla carta anche le aziende del Forlivese hanno appena due settimane per stipulare una polizza catastrofale e mettersi così in regola con quanto disposto dalla legge di Bilancio 2024 che ne introduce l’obbligo fissando la scadenza per farlo al 31 marzo. Una data, già posticipata dal decreto Milleproroghe, rispetto alla quale le associazioni di categoria chiedono a gran voce un ulteriore rinvio per sedersi attorno ad un tavolo ed entrare nel merito di uno strumento che, invece di tendere una mano agli imprenditori, rischia di sovraccaricarli di ulteriori costi.

«Le aziende stanno stipulando le polizze perché non possono fare diversamente ma noi siamo contrari - afferma Luca Morigi, presidente di Confartigianato Forlì - . Si tratta di un costo eccessivo che grava ulteriormente sulle attività in un momento non facile. Non riteniamo una scelta corretta quella di obbligare le aziende, dall’oggi al domani, a stipulare una assicurazione. Bisognava ragionare con calma e di concerto magari anche per poter dare al mercato la possibilità di offrire prezzi calmierati e fare le giuste distinzioni da azienda ad azienda».

«Noi siamo un po’ delusi da questo provvedimento anche per come ci siamo arrivati - gli fa eco Lorenzo Zanotti, presidente provinciale di Cna - . Visto che si tratta di un provvedimento che serve alle imprese, era necessario che il Governo aprisse un tavolo di confronto per trovare, assieme, una formula che centrasse l’obiettivo di dare sicurezza alle aziende. Il decreto attuativo, contenente lo schema di polizza assicurativa, è uscito solo il 27 febbraio scorso e 30 giorni non sono sufficienti agli imprenditori per poter valutare le polizze oltre al fatto che non tutte le assicurazioni sono pronte. Per questo stiamo chiedendo ancora al Governo di concedere una proroga. Entrando poi nel merito del regolamento attuativo - prosegue -, siamo altrettanto delusi perché non c’è chiarezza, non c’è possibilità di fare un confronto preventivo tra più assicurazioni». La legge annuale sulla concorrenza prevedeva l’attivazione, da parte dell’ Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, di un portale che permettesse alle imprese di confrontare le diverse proposte e offerte delle compagnie assicurative ma al momento il portale non è attivo in tal senso. «Le aziende, soprattutto se micro o piccole non hanno elementi per poter decidere - sottolinea Zanotti -, questo è grave perché in questa maniera la polizza diventa un ulteriore aggravio di costi e di adempimenti in un momento in cui le imprese sono, per tanti motivi, in una fase di criticità».

«“Ad oggi molte aziende colpite dall’alluvione - sottolinea Morigi - non hanno ricevuto nessun contributo da parte dello Stato e in più andiamo a sobbarcarle con nuove spese, in un periodo difficile visto quello che sta succedendo a livello mondiale, tra dazi e guerra. Non è solo una questione di stipulare un’assicurazione, bisogna mettere in sicurezza il territorio. Se un’impresa pensa di investire su un territorio potenzialmente a rischio alluvione, non c’è nessuna assicurazione che tenga». La richiesta unanime fatta dalle associazioni di categoria è che il Governo faccia un passo indietro.

«Andava pensato in maniera diversa e siamo ancora in tempo - sottolinea Zanotti - Chiediamo una proroga per poterci sedere attorno ad un tavolo e trovare una soluzione che vada bene a tutti, mettendo però al primo posto le imprese. Questo non può essere un ulteriore aggravio perché fatto frettolosamente».

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