Forlì. Allarme per i furti nella sede Ausl di via Colombo

Ennesimo episodio di microcriminalità nella struttura sanitaria di via Colombo. Due furti sono stati messi a segno, a pochi giorni distanza, facendo allarmare ulteriormente i dipendenti dell’Ausl. Qualche giorno fa, è stata rubata la bicicletta elettrica di un’infermiera lasciata posteggiata nel parcheggio riservato al personale. Nei giorni successivi, a finire nel mirino dei malviventi è stata una borsa da donna lasciata in un ufficio. Qualcuno, dunque, si è introdotto all’interno dei locali dedicati all’assistenza domiciliare integrata (Adi) e ha preso con sé la borsa che qualche ora più tardi è stata trovata, naturalmente svuotata dal suo contenuto, nei pressi della stazione ferroviaria. Qualche documento è stato, poi, trovato in altre città collegate dalla linea ferroviaria come Bologna e Piacenza.

Non si tratta di casi isolati ma “solo” degli ultimi due episodi di una lunga lista che denuncia la situazione di degrado della zona che di riflesso si vive nella struttura. Da sempre la Uil chiede alla direzione dell’Ausl di prendere provvedimenti in merito, dotandosi di un servizio di vigilanza, per far sentire più sicuri i dipendenti. Un appello che fino ad ora è finito nel vuoto senza nulla di concreto. «Qualche giorno fa – spiega Michele Bertaccini, segretario della Uil Fpl Forlì – ho ricevuto diverse chiamate da altrettante persone molto allarmate perché, all’interno dell’Adi, ci sono medicinali che, vista la facilità con cui estranei si possono introdurre all’interno della struttura, possono finire nelle mani di tossici o persone disagiate. I dipendenti che lavorano in questa realtà, la maggior parte dei quali sono donne, temono anche possibili reazioni da parte di persone sotto effetto di sostanze che potrebbero essere sorprese all’interno degli uffici e non reagire in modo pacato». Si inasprisce, dunque, il clima di tensione che da mesi si respira tra i dipendenti Ausl di via Colombo. Nemmeno due mesi fa, ad aprile, sono dovuti intervenire i Carabinieri per riportare la tranquillità tra dipendenti e utenti del Cup dopo un’aggressione da parte di una persona probabilmente sotto l’effetto di alcol o droghe. Appena qualche giorno prima, il personale sanitario aveva trovato una persona, sotto effetto di sostanze stupefacenti, chiusa all’interno di un bagno della struttura proprio per consumare la droga.

«Dall’azienda - sottolinea Bertaccini - continuiamo a non ricevere risposte. In questi giorni abbiamo contattato anche il sindaco chiedendo di interessarsi alla questione proprio per la mancanza di riscontri da parte della direzione della sanità pubblica. Riteniamo grave da parte dell’Ausl il continuare ad aspettare senza fare nulla. Noi chiediamo la presenza di una guardia che copra l’intero turno di lavoro a tutela della sicurezza dei lavoratori ed anche degli utenti prima che succeda qualcosa di grave».

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