Forlì. Al via oggi la Festa della Cgil provinciale. Giorgini: «Lavoro, libertà e difesa della democrazia i nostri temi»

Forlì

Lavoro, ma anche libertà e difesa della democrazia. La Festa della Cgil provinciale parte questa sera a Vecchiazzano e accanto a gastronomia, musica e iniziative affronta alcuni grandi temi che riguardano anche il territorio romagnolo. Ad anticipare gli obiettivi della Festa è Maria Giorgini, segretaria della Cgil Forlì Cesena.

Giorgini, oggi parte la Festa Cgil provinciale 2024, cosa ci dobbiamo aspettare?

«Sarà una tre giorni di dibattiti, cucina romagnola di carne e pesce, musica tutte le sere prima e dopo i dibattiti e spettacoli. Saremo all’area Feste di Vecchiazzano e l’inaugurazione sarà oggi alle 16 e concluderemo la sera di venerdì. Il programma è ricchissimo di ospiti ed eventi e la prima serata vedrà protagonisti alle 21 la giornalista Serena Bortone e il Segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Domani dalle 17 ci occuperemo di pari opportunità e alla sera con Bonaccini, De Pascale e Massimo Bussandri discuteremo di lavoro, sanità e patto per il lavoro e il clima in vista delle imminenti elezioni regionali. Infine venerdì pomeriggio alle 17 il dibattito per me più significativo sul tema centrale della Festa “Democrazia sotto attacco” e alla sera Festa con la comica Maria Pia Timo, ballo e musica».

Avete dunque un tema su cui è incentrata la Festa del 2024?

«Si. Lavoro, libertà e difesa della democrazia saranno i nostri temi. Siamo molto preoccupati, crescono le diseguaglianze nel lavoro e nella società e avanzano rassegnazione e populismo, terreno fertile in Italia e in Europa per le destre estreme che restringono le libertà, calpestano i diritti e fanno dei migranti e delle diversità il capro espiatorio. Ciò che proponiamo è che il lavoro, i salari, la sicurezza e la condizione sociale delle persone, dalla salute al diritto all’istruzione tornino al centro. L’attacco alla magistratura, alla libertà di stampa, alle libertà sindacali a partire dal diritto di sciopero è manifesto, ci opponiamo all’idea di un paese diviso da tante autonomie differenziate, dove il precariato avanza, dove la sanità e il perimetro pubblico dei servizi si restringono. Non serve un capo solo al comando, serve occuparsi delle persone e questo si può fare se si coinvolgono i corpi intermedi a partire dal sindacato. Governo ma anche forze politiche devono ascoltarci».

Sarà anche un momento di bilancio, un anno fa alla Festa avete presentato la nascita della Cgil Provinciale, come sta andando?

«è stato un anno molto intenso, venivamo come tutti i romagnoli da mesi difficili. L’alluvione di maggio dello scorso anno aveva sottratto molte energie, ci siamo resi utili e ne siamo orgogliosi, ma poi le promesse del Governo non sono state mantenute, e mentre concludevamo le procedure di unificazione delle Camere del Lavoro, siamo stati nel territorio denunciando e manifestando e ancora oggi i ristori sono ridicoli altro che 100%. La nostra unificazione ha messo insieme energie e storie divise da troppo tempo. Abbiamo un gruppo straordinario di donne e uomini attivi e pensionati che con impegno ogni giorno tengono aperte oltre 30 sedi nel territorio provinciale e a breve apriranno due nuove sedi a Santa Maria Nuova e a Longiano. Abbiamo oltre 63.900 iscritti in costante aumento, ci impegniamo nella tutela sindacale con delegate e delegati nei luoghi di lavoro e funzionari e poi ancora gli sportelli di patronato, i servizi fiscali, le tutele per l’abitare e per i consumatori, insomma un vero presidio di tutele individuali e collettive in tutta la provincia, dal mare alla montagna».

Dagli infortuni sul lavoro, all’aumento della cassa integrazione, non mancano i nodi da sciogliere, quali sono le prossime sfide per il territorio provinciale?

«La nostra provincia ha enormi potenzialità ma nei fatti non siamo in una “bolla” e ciò che accade nei mercati internazionali dal punto di vista economico, le mancate politiche industriali del governo e le scelte sbagliate sul mercato del lavoro come anche sui servizi incidono. Abbiamo inoltre redditi troppo bassi anche rispetto all’Emilia, avanzano caporalato e illegalità non solo in agricoltura ma anche nel turismo, noi proviamo a fare la nostra parte, ma sicuramente serve un maggiore impegno per qualificare e innovare il sistema di fare impresa, soprattutto negli appalti, diversamente non usciamo da una spirale di dumping dove chi ci rimette è chi per vivere ha bisogno di lavorare e chi è più fragile. Sarà un autunno caldo, ma lo affronteremo con determinazione».

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