Forlì, aggressioni al personale sanitario: i sindacati chiedono risposte urgenti

Forlì

Massima attenzione da parte dei sindacati rispetto alle aggressioni al personale sanitario. La Uil chiede un incontro al direttore generale dell’Ausl Romagna e ai prefetti delle tre province romagnole per trovare strategie comuni d’azione, mentre la Cgil lancia un questionario anonimo per mappare le aggressioni.

«La cronaca locale e non solo, continua a raccontare episodi di violenza non tollerabile.Tra il 2019 e il 2023 i siamo passati da 357 a 693 aggressioni (+94,11%) nella sola Ausl della Romagna – quantifica in una nota congiunta la Uil Fpl di Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini –. Le segreterie territoriali hanno chiesto un incontro in relazione alle aggressioni subite dalle lavoratrici e dai lavoratori impegnati quotidianamente nell’erogazione dei servizi sanitari e socio assistenziali in capo all’Azienda Usl della Romagna. Auspichiamo quindi di poter elaborare insieme alle Prefetture e alla Direzione generale dell’Ausl della Romagna politiche comuni efficaci volte all’eliminazione di questi intollerabili episodi di violenza». Un incontro a livello istituzionale dovrebbe intanto tenersi il 21 novembre, alle 10.30, nella Sala Giunta del Comune, dove sono stati invitati a sedersi attorno allo stesso tavolo dalla pubblica amministrazione, Ausl, sindacati, ordini professionali e portatori di interesse per trovare insieme strategie efficaci di tutela di tutti gli operatori sanitari e il personale impegnato in quegli ambiti di servizio in cui ci si prende cura dei cittadini.

La Cgil lancia, invece, un questionario per raccogliere, in forma anonima, le esperienze del personale sanitario, sociosanitario e medico per costruire una mappatura delle aggressioni subite da chi lavora nelle strutture sanitarie e ospedaliere dell’Ausl Romagna. Il questionario sarà divulgato direttamente dalla Funzione Pubblica Cgil alle lavoratrici e ai lavoratori di Ausl Romagna e sarà possibile compilarlo anche presso le Rsu e gli uffici sindacali di Fp Cgil. «Solo un mese fa, dopo i fatti gravissimi avvenuti a Meldola, ai danni di un’infermiera della Casa di Comunità, ci siamo ritrovati in piazza per denunciare le criticità sulla sicurezza – spiega Fp Cgil dei territori di Forlì Cesena, Ravenna e Rimini -. Dopo quella mobilitazione alcuni passi avanti sono stati fatti, dagli incontri con i prefetti e all’accoglimento da parte di Ausl Romagna di alcune richieste presentate dalla Fp Cgil, volte a ridurre l’esposizione al rischio di aggressioni individuali per il personale sanitario dei turni serali, ma tutto questo non basta. Per ridurre l’angoscia che troppo spesso accompagna infermieri e operatori sanitari nei loro turni servono cambiamenti strutturali e investimenti, anche a livello nazionale. E’ inaccettabile che chi lavora per il benessere della comunità debba farlo con la paura costante di subire violenze».

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