Forlì, addio a Claudio Erani, lutto nel mondo dei Verdi. Domani i funerali
FORLI’. «A pochissimi giorni dalla scomparsa di Andrea Gulminelli i Verdi annunciano con grande dolore la perdita di un altro loro esponente, l’architetto Claudio Erani, di 77 anni», la triste notizia viene diffusa da Sauro Turroni, consigliere federale nazionale di Europa Verde - Verdi. Erano si è spento lunedì mattina all’ospedale di Forlì.
«Era un Verde, fin dalle origini della formazione politica ecologista nella nostra città e in Italia», ricorda Turroni. «Si candidò con la prima lista alle comunali di Forlì sotto il simbolo del Sole che Ride nel 1980 e da allora non ha mai fatto mancare il suo apporto e sostegno, candidandosi sempre alle elezioni locali con grande spirito di servizio.
Fin dall’università aveva partecipato attivamente ai movimenti che alla fine degli anni sessanta fecero fare un grande passo in avanti alla nostra società determinando una stagione di grandi cambiamenti. Era anche quella una stagione in cui anche l’abbigliamento indicava l’appartenenza e ricordo che invidiatissimo indossava sempre un giubbotto inneggiante alle Black Panter».
«I suoi giudizi», prosegue Turroni, «erano molto netti, pronto sempre a schierarsi. All’inizio degli anni duemila, nel periodo assai complicato e difficile in cui i Verdi decisero di entrare nelle giunte di Comune e Provincia diede un contributo tecnico importante e fu netto e determinato nello schierarsi per l’uscita da maggioranze che facevano di tutto pur di non realizzare gli impegni programmatici stabiliti, facendo scelte inaccettabili per i Verdi, a cominciare dall’inceneritore o dall’ipermercato. Mentre gli altri partiti si impegnavano a morte pur di affossare le nuove politiche sul traffico che portavamo avanti. Claudio era un bravo architetto, un progettista esperto e capace che però non ha ceduto alle lusinghe ed ai guadagni della speculazione edilizia a cui è restato estraneo. Tra le sue opere più importanti la sede della CGIL in via Pelacano. Aveva combattuto, schierandosi contro la generalità dei tecnici locali, contro il devastante progetto di teatro di Sacripanti, unendosi allo straordinario gruppo di intellettuali e architetti italiani scesi in campo, insieme con i Verdi, in difesa del significato di restauro del patrimonio edilizio storico e dell’antico complesso monumentale del San Domenico. E’ grazie a uomini come lui che il San Domenico è stato salvato e restituito alla città».
I funerali ci saranno domani pomeriggio, giovedì, alle ore 15 con partenza dalla camera mortuaria dell’ospedale Pierantoni-Morgagni. «Voleva essere accompagnato dalle bandiere verdi», conclude Turroni. «Per ricordarlo tutti insieme ci troveremo sul posto alle ore 14».