Forlì. Acquista occhiali da mille euro con il bancomat rubato

Ha acquistato un paio di occhiali da oltre mille euro con il bancomat rubato poco prima ad una cittadina. È caccia alla donna, probabilmente straniera, che ha messo a segno un furto costato all’ignara vittima oltre 1.500 euro.
I fatti
I fatti risalgono a ieri mattina quando una cittadina forlivese si è recata in centro per fare un giro al mercato. Doveva, dunque, essere una mattinata spensierata che invece è costata molto cara alla pensionata. Quest’ultima, alle 9.45 circa, ha parcheggiato in piazza XX settembre tirando fuori il portafoglio per pagare il posteggio. Si è, dunque, diretta verso piazza Saffi per guardare qualche bancarella. «Mi sono fermata al primo banco e ho guardato un po’ di merce – racconta – poi ho fatto quattro chiacchiere con un’amica che ho incontrato e ho proseguito guardando altre cose ma non ho trovato niente che mi interessasse».
La scoperta
Sembrava, dunque, una mattinata come tante fino a che una serie di messaggi ricevuti sul cellulare hanno letteralmente dato l’allarme. Sul telefono della signora, infatti, sono arrivate una sequela di notifiche legate all’uso del bancomat. Dapprima due prelievi, per una totale di 380 euro, fatti allo sportello dedicato e poi una serie di pagamenti tra i quali spicca quello in un ottico di corso della Repubblica. Una donna, probabilmente straniera con i capelli lunghi e una mascherina sul volto indossata per celare la propria identità alle telecamere a circuito chiuso del negozio, ha acquistato con il bancomat appena rubato un paio di occhiali di Cartier da 1.090 euro. Lo avrebbe fatto digitando con disinvoltura il pin sul tastierino del Pos senza lasciare trapelare nessuna esitazione che potesse far allarmare la commessa. La malvivente o un suo complice avrebbe, poi, fatto un altro pagamento di 200 euro in un altro esercizio commerciale prima che la carta, per superato limite di credito giornaliero, la lasciasse a secco.
Ora spetterà ai carabinieri, che hanno messo nero su bianco la denuncia della sfortunata cittadina, a cercare di dare un nome alla borseggiatrice e a chiarire in che modo possa essere entrata in possesso del pin. Determinanti per risalire all’identità della balorda potrebbero essere le telecamere non solo registrate dall’ottico ma anche quelle di videosorveglianza così come quelle registrate dello sportello bancario dove sono stati effettuati i prelievi.