Forlì. A Vecchiazzano il primo presepe meccanico dedicato al Giubileo

Forlì

Nel 2023 ha registrato più di 20mila visite, balzando ai vertici della speciale classifica dei presepi più ammirati in Regione. Ma anche quest’anno ha tutti i numeri per continuare a stupire. Si accenderà ufficialmente la notte di Natale la nuova natività biblico-meccanica proposta da Franco Casadei, Flavio Foschini e Piero Galassi all’interno della chiesa parrocchiale di Vecchiazzano. Dopo la rappresentazione 2023 imperniata su San Francesco d’Assisi e gli 800 anni del presepe di Greccio, arriva un tema insolito, mai affrontato sinora: “Giubileo 2025 Pellegrini di Speranza”. Un programma computerizzato regola una vera e propria scena teatrale in 6 atti, sincronizzando circa 40 statue animate da oltre 100 motori elettrici, 11 pistoni pneumatici ad aria, due centraline luci, video e sonoro ad aria compressa, montacarichi e pannelli girevoli, con voce narrante dell’attrice forlivese Paola Contini.

«Il nuovo presepe - dichiara il popolare Francone, che nella vita insegna musica alle scuole medie di Castrocaro - prende spunto dall’imminente avvio dell’Anno Santo a Roma ed è tutto incentrato sul significato che ha per il cristiano vivere pienamente il giubileo».

Il titolo scelto da Papa Francesco richiama l’attenzione sull’importanza del pellegrinaggio come metafora del viaggio della vita: «Pellegrino è colui che si mette in cammino, cercando una fede più grande e profonda, alla scoperta continua dell’amore che Gesù ha per lui. Passare attraverso la Porta Santa è un gesto che esprime la decisione di seguire Cristo che nasce nella grotta di Betlemme, lasciando alle spalle il nostro egoismo».

Il presepe giubilare di Vecchiazzano cerca di ripercorrere i momenti salienti della chiamata di San Pietro, di cui Papa Francesco è il successore. «Quest’anno - continua Franco - c’è anche un richiamo alla raffigurazione della Madonna del Latte. È un’immagine carica di significati teologici e spirituali, ma anche profondamente umana: Maria è una madre tenera e affettuosa e Gesù un bimbo perso nel suo sguardo». Infine c’è la spiegazione del Logo del Giubileo 2025, caratterizzato da quattro figure stilizzate di colore diverso, che si abbracciano per esprimere solidarietà e fratellanza. «A guidarli è una figura di colore rosso aggrappata alla croce che, nella sua parte inferiore esibisce un’ancora, uno dei più antichi simboli cristiani». Le onde muovono la barca, ossia la vita, che, “per rimanere salda obbliga il navigante a gettare l’ancora di salvezza, cioè la fede e la speranza in Gesù, che è sempre al nostro fianco”.

Per realizzare questo capolavoro, l’ennesimo per maestria e passione, l’equipe di Franco Casadei ha lavorato ininterrottamente per 8 mesi, «praticamente 4, 5 ore ogni giorno». E’ un grande gesto di fede, visitabile dal 25 dicembre al 9 febbraio (festivi 9 - 11 / 14:30 - 19; feriali 10 - 12 / 14:30 - 18). Per info: 339.7421239.

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