Dovadola, nuovo appello per i lavori all’Eremo di Montepaolo

Forlì

Anche l’Eremo antoniano di Montepaolo lunedì prossimo vivrà la festa dell’Epifania (dal greco ἐπιϕάνεια, ovvero manifestazione del Signore), con la messa delle 11 presieduta da un padre francescano osservante, proveniente dal convento di Padova. Il rito religioso del 6 gennaio dà l’occasione alle Clarisse Urbaniste, che dal 2019 custodiscono il luogo che fra il 1221 e il 1222 ospitò per 15 mesi sant’Antonio di Padova, per fare il punto sull’andamento dei lavori di restauro della chiesa. Delle 8 suore che costituiscono la comunità monastica di Montepaolo, 5 fanno parte del nucleo originario proveniente dal convento di Santa Chiara d’Assisi di Faenza, e 3 provengono dal monastero forlivese del Corpus Domini, chiuso nell’ottobre 2021. Evacuate il 6 maggio 2023 in seguito alle numerose frane che avevano reso impercorribile la strada comunale scaturente da Dovadola, “siamo rientrate nel nostro eremo il giorno 10 settembre 2023 - si legge sul sito http://www.clarisse.it/ita/agenda_monastero - ma già il 18 settembre un nuovo ‘cataclisma’ sconvolgeva le belle colline che ci ospitano: un terremoto di magnitudo 4.9 che ci ha svegliato alle 5 del mattino”. Le suore lanciarono subito l’appello per una raccolta fondi. “Con i soldi raccolti - dichiara la superiora suor Mariangela Bagnolini – siamo riuscite a far installare un’impalcatura portante all’interno, che ci ha consentito di riaprire la chiesa già lo scorso Natale e nel contempo di far svolgere i lavori strutturali di rinforzo del tetto e delle volte, per una spesa complessiva di 150.000 euro”. Le religiose sono molto grate alla gente e alle istituzioni per aver consentito, con la loro generosità e attenzione, di far fronte ad una situazione molto critica: “Forse anche Antonio, il Santo, ha fatto la sua parte!”. Tanto è stato compiuto, anche se manca ancora tutta una serie di operazioni, fra cui il restauro della facciata esterna del santuario e del campanile, del costo preventivato di circa 200.000 euro, a cui si aggiungono altri 130.000 euro per i dipinti sulle volte interne della chiesa, approfittando dei ponteggi ancora montati. Suor Mariangela lancia pertanto un nuovo appello al buon cuore della gente: “Il nostro impegno ‘a rimanere’ sul monte vuol tenere viva la speranza di quanti vi salgono in cerca di pace e di consolazione. Ci pare sia questa la motivazione più vera e profonda che ci sostiene nel portare avanti i lavori di ristrutturazione e consolidamento richiesti nel Santuario e terreno circostante (Grotta e Giardino del Cantico)”. Lo strumento per poter contribuire al sogno loro e dei tanti devoti del sito antoniano posto sulle colline dovadolesi, è l’Iban del monastero delle Clarisse di Santa Chiara IT28L0854223700000000015571, presso Credito Cooperativo Ravennate Forlivese Imolese, causale “restauro Santuario di S. Antonio a Montepaolo”. L’obiettivo dichiarato delle Clarisse Urbaniste di Montepaolo è completare il restauro della chiesa entro la festa di Sant’Antonio di Padova del 13 giugno prossimo.

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