Cusercoli, Arredamenti Pondi: festa per i 60 anni

Quando, 60 anni fa, decisero di dar vita a una falegnameria a Cusercoli, la famiglia Pondi partì con strumenti quasi esclusivamente manuali, i locali in affitto e il primo “investimento” fu una Fiat Bianchina familiare, utilizzata per le consegne. Era il 1964, anni in cui si poteva sognare una vita diversa, migliore, e dove l’intuizione imprenditoriale poteva fare da volano per osare e crescere economicamente. Così è stato per Arredamenti Pondi grazie all’intuizione di Massimo Pondi, per tutti Nardo. Una storia di successo imprenditoriale che sabato scorso ha spento 60 candeline e ha festeggiato inaugurando i nuovi locali a Cusercoli. Undici anni dopo l’apertura dell’azienda, nel 1975, il grande passo: l’acquisto del terreno e la costruzione dell’immobile che sarebbe divenuto la “casa” dell’azienda Pondi. Quasi contestualmente, Massimo Pondi, capì che l’attività di falegnameria poteva essere completata da un’anima commerciale. Così combinò l’attività artigianale con quella della vendita di mobili. Fu un periodo di grande trasformazione, e la commercializzazione e la vendita presero presto il sopravvento sull’attività di falegnameria. Altro passaggio fondamentale fu l’ingresso in azienda del figlio, Corrado, avvenuto nella prima metà degli anni ‘80 in cui l’azienda guardò alla personalizzazione delle soluzioni registrando un’ulteriore accelerazione. Una crescita che andò di pari passo a quella del mercato di riferimento non più solo locale ma sempre più ampio. Nel 1992, il passaggio di consegne all’interno della famiglia Pondi: Corrado divenne il titolare dell’impresa, continuando ad avvalersi della competenza e dell’esperienza del padre. Corrado puntò con ancora più forza sulla personalizzazione delle soluzioni per i tanti clienti che, nel frattempo, avevano superato le diverse centinaia. L’azienda, negli anni, anche attraverso la realizzazione di una mostra permanente e la collaborazione di figure professionalmente preparate, consolidò il trend di crescita. Non mancarono gli investimenti, tra cui l’acquisto di un locale adiacente il negozio per lo stoccaggio degli arredamenti.

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