Bertinoro inserito tra i borghi più belli d’Italia. Allegni: “Era un’ambizione che avevamo da sempre”
Che Bertinoro fosse uno dei paesi capaci, più di altri, di incantare ogni visitatore per la sua bellezza era indiscusso ma adesso è arrivata la conferma ufficiale. È stato infatti inserito nel novero dei Borghi più belli d’Italia, associazione di tutela e promozione delle piccole realtà territoriali italiane che si distingue per l’impegno profuso nella promozione turistica delle piccole località del Bel Paese.
«Siamo molto contenti, entrare a far parte di questa associazione nazionale era una ambizione che avevamo da sempre – commenta soddisfatta la sindaca, Gessica Allegni – . Credo che ci darà anche un’ opportunità ulteriore per la promozione del territorio. È un risultato che ci onora anche perché, per entrarvi, ci sono requisiti molto stringenti». Bertinoro, dunque, entra assieme ad altre 9 realtà nella rosa di borghi dall’indiscusso fascino che ora salgono a quota 371.
«L’Associazione “I Borghi più belli d’Italia” – si legge nel sito - nasce nel 2002 all’interno della Consulta del turismo dell’Anci con l’obiettivo di valorizzare e promuovere i piccoli centri che, forse grazie alla sua posizione periferica, hanno saputo proteggere e conservare la loro bellezza». L’associazione, dunque, punta a raccoglie il meglio dell’immenso patrimonio storico, artistico e culturale dell’Italia meno conosciuta, così come le tradizioni enogastronomiche, le feste religiose e profane e i suoi paesaggi incontaminati. La rete serve, poi, a mettere in contatto le piccole comunità con esperienze di viaggio più aggiornate, il cosiddetto “turismo di prossimità”, attento alla cultura locale. Per entrarvi bisogna seguire un rigoroso procedimento di selezione volto ad accertare i criteri di ammissione.
La “carta di qualità” dell’associazione, infatti, chiarisce che per essere eleggibile il borgo deve possedere un patrimonio architettonico o naturale certificato da documenti in possesso del Comune o dalla Sovrintendenza delle Belle Arti. Gli edifici storici devono prevalere sull’insieme della massa costruita e dar luogo ad un complesso esteticamente omogeneo. Inoltre la realtà deve offrire un patrimonio che si faccia apprezzare per qualità urbanistica e architettonica e manifestare attraverso fatti concreti una volontà e una politica di valorizzazione, sviluppo, promozione e animazione, rispondente a determinati criteri.