Anche Predappio ha deciso di uscire dalla convenzione per la gestione della polizia locale
L’esodo già iniziato con Castrocaro si va moltiplicando con altri comuni. Anche Predappio è pronto ad uscire dalla convenzione attuativa con cui aveva conferito all’unione dei Comuni della Romagna Forlivese la funzione di Polizia Municipale e Amministrativa, annullando di fatto una delibera comunale che risale al marzo 2014. Lo farà nel consiglio comunale di domani con uno degli argomenti più importanti dell’ordine del giorno. Intanto il sindaco Roberto Canali spiega: «La lettera dei sindaci che costituiscono la giunta dell’ente resa nota verso la fine di agosto scorso è scaturita da una soluzione condivisa che ha tracciato il solco riguardo a questo argomento. La nostra uscita dalla convenzione ha uno scopo chiaro che non può essere interpretato come un abbandono. Anzi vogliamo vedere se togliendo la gestione della polizia municipale l’Unione riesce a funzionare meglio negli altri ambiti di competenza che consentano un’azione amministrativa più efficace». Per la funzione dei vigili urbani che incide nel bilancio comunale per 120mila euro «ma contiamo di mantenere gli stessi costi» precisa il sindaco, non è stata ancora assunta una decisione riguardo al futuro che verrà dopo il recesso. «Ci siamo già confrontati con il comune di Forlì per verificare quale tipo di supporto è in grado di offrire – aggiunge Roberto Canali – ma alla fine potremmo orientarci verso un accordo con un comune limitrofo che potrebbe essere Meldola con cui abbiamo già delle funzioni associate per altre materie». L’opposizione in consiglio sta valutando quale posizione assumere, intanto la capogruppo Monica Fucchi dichiara: «Come opinione personale in attesa del pronunciamento corale del gruppo rispondo che l’idea di uscire mi sembra percorribile e non sarei contraria a priori. Tutto questo però per togliere alcuni fardelli che appesantiscono l’Unione e fare in modo che possa funzionare meglio, non certo per smantellarla. Vedremo cosa scaturirà durante il dibattito, poi riguardo a voto potremmo anche avere visioni diverse».