Forlì. Polizia postale, personale ridotto. L'allarme del Sap
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«Personale in servizio alla sezione di Forlì della Polizia postale ridotto all'osso. Pochi i cinque poliziotti perchè possano fare fronte in maniera efficace, puntuale ed approfondita a tutte quelle che sono le condotte di origine criminale che utilizzano la rete internet come terreno di azione». La denuncia arriva da Roberto Meloni, segretario provinciale del Sap, sindacato autonomo di polizia. «A quasi un anno dalla introduzione dell’Atto ordinativo unico con il quale il Dipartimento della pubblica sicurezza, con il fine di ridefinire assetti e organici degli uffici periferici della Polizia di Stato, aveva stabilito per la sezione della Polizia Postale di Forlì un organico di 12 persone, nulla ancora pare sia stato fatto verso questa direzione. Anzi, per dirla tutta, oggi l’organico della sezione forlivese è addirittura inferiore a quello di un anno fa poiché pensionamenti e trasferimenti mai avvicendati, infatti, ne hanno ridotto l’entità».
Pochi perchè un reparto che deve fare i conti con un terreno di lotta alle possibili violazioni che rimane molto ampio, possa soddisfare al meglio tutte le incombenze. «La rete, lo sappiamo bene, è un ambito di difficile controllo e i criminali ne sfruttano appunto i lati oscuri per compiere reati senza quasi timore di venire scoperti – riprende Meloni –. In questo senso è fondamentale il ruolo che ricopre la Polizia Postale (oggi Sezione operativa per la sicurezza cibernetica). Ogni anno sono centinaia le denunce raccolte dalla sezione forlivese e numerose le attività di indagine svolte che in molteplici casi hanno portato alla individuazione dei responsabili. Lo stesso ufficio è diventato punto di riferimento per la provincia di tutte le forze dell’ordine che lì si rivolgono per la specificità delle materie trattate. Vogliamo solo ricordare che ogni giorno sono decine le persone che si rivolgono a tutti gli uffici delle forze dell’ordine della provincia per denunciare di essere state vittime di reati perpetrati per mezzo o attraverso la rete internet. Oggi però, come sopra già accennato, a seguito di pensionamenti e trasferimenti mai avvicendati, queste denunce rischiano di rimanere inascoltate se non si interviene tempestivamente e massicciamente sull’organico dell’ufficio oggi estremamente ridotto. Ci sono colleghi che da tempo hanno chiesto il trasferimento verso la sezione di Forlì, perché non vengono accontentati? Servono innesti in tutti i ruoli affinchè possa crearsi quella grande professionalità richiesta dalla specificità della materia».