Una fortezza per difendere Faenza dalle alluvioni: prende forma il muro di via Renaccio

Faenza

Sta prendendo forma il nuovo muro di protezione idraulica dalle piene del Lamone in via Renaccio: si tratta di uno dei cantieri più reclamati e attesi dalla cittadinanza, che nel vederlo avanzare si sente meno minacciata a ogni piena.

Il manufatto in costruzione, visibile per un tratto di un centinaio di metri, sostituirà il muretto precedente in mattoni a vista, crollato come un fuscello nella notte tra il 16 e 17 maggio. E’ da questo varco sulla riva sinistra del fiume che è entrata gran parte di acqua e fango nelle vie della cosiddetta “Bassa Italia” il quartiere che sorge per buona parte sotto il livello del fiume.

La nuova costruzione in cemento con rinforzi in tondini di ferro risulta più robusta e alta della precedente, quindi migliorativa rispetto alla situazione preesistente: dall’attuale piano terra si eleva per 2 metri e mezzo e lo spessore è di circa 50 cm. Se prima era chiamato muretto, ora è a tutti gli effetti un muro che preclude la visuale del fiume e il panorama sull’altra sponda.

Va ricordato che la precedente costruzione era lunga 85 metri per un’altezza di un metro nella prima parte di via Renaccio e lunga 270 metri per un metro e mezzo di altezza in corrispondenza di via Calamelli.

Se il crollo non fosse avvenuto “i danni in città sarebbero stati più contenuti e probabilmente non avremmo avuto l’acqua in corso Saffi, in Biblioteca e in Corso Garibaldi” ha denunciato in più occasioni Gabriele Padovani di Area Liberale che ha parlato anche di “disastro annunciato in quanto dopo la prima alluvione del 2 maggio, si sono verificate perdite alla base dal muretto che lasciavano presagire la sua fragilità”.

Una fragilità “dettata anche dall’età e dalla mancanza di manutenzioni per tanto tempo – ha aggiunto -. Ora vedendo questa sorta di bunker antiatomico che nemmeno le cannonate buttano giù, credo che sia una ammissione di colpevolezza perché è evidente che se gli ingegneri hanno stabilito necessaria una simile fortezza, quella precedente poteva servire solo a proteggere una casa delle bambole, perciò ci hanno tenuto in una condizione di rischio per decenni”.

Indubbiamente il muro attuale infonde un maggiore senso di sicurezza, e va considerato alla luce dell’avanzamento delle più moderne tecnologie disponibili. Dal manifesto esposto all’inizio del cantiere si evince che si tratta di “lavori di somma urgenza per la ricostruzione dei muretti di via Renaccio e via Cimatti (nell’appalto alla ditta Fea Srl di Castelfranco Emilia sono infatti inclusi interventi anche in via Cimatti sulla riva destra ndr), realizzati in sostituzione dei rilevati arginali crollati”. L’importo complessivo a finanziamento risulta essere di 3milioni e 500mila euro, mentre l’importo del contratto è di 2.777.500,00 euro. La durata stimata dei lavori è di 120 giorni.

Il muro fiancheggia la via Renaccio che rimane chiusa al traffico dal ponte Rosso all’intersezione con via Lapi. Per la realizzazione è stato scavato un profondo fossato in cui sono stati fissati i fittoni della fondamenta. All’opera si vedono diversi mezzi e molto materiale giace depositato sulla strada per essere utilizzato mano a mano che il muro avanza.

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