Spara al fagiano nel frutteto vicino alle case: cacciatore di Castel Bolognese assolto

Faenza

Passata da poco l’ora di pranzo del 17 ottobre 2020, un cacciatore avvista un fagiano in un frutteto di albicocchi, lascia l’auto nel primo posto utile e si avvia a piedi, fucile in mano, per tentare di di abbattere l’animale. Tre colpi in tutto, a vuoto, e oltre allo smacco del fallimento venatorio, per il cacciatore c’è anche una grana ben più fastidiosa, quella di un processo per esplosioni pericolose. Già, perché a notare la scena, quel giorno, c’era anche una mamma residente in una delle case vicine, che è subito uscita per palesare al cacciatore la propria rabbia per quanto accaduto: «Ha detto che ho rischiato di ammazzare i suoi figli», ha riferito ieri l’uomo in Tribunale a Ravenna, dove si è tenuta l’ultima udienza di fronte alla giudice Roberta Bailetti. E così dalla donna è partita una denuncia contro il cacciatore. L’uomo era difeso dall’avvocato Pietro Chianese, che ha chiesto l’assoluzione per il proprio assistito facendo notare, durante l’arringa, che il fatto contestato avrebbe potuto assumere rilevanza penale solo se se i colpi fossero stati esplosi in direzione delle abitazioni, e non verso l’aperta campagna come teorizzato dalla difesa. Il cacciatore è stato assolto «perché il fatto non sussiste».

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