Polpette avvelenate a Faenza, individuato e interrogato un 80enne
FAENZA. Segnano una svolta le indagini della polizia locale dell’Unione della Romagna faentina sul “seminatore” di polpette avvelenate destinate ai cani, e comunque pericolose per chiunque ne venisse a contatto. Un caso che ha visto diversi quadrupedi strappati in extremis alla morte e talvolta perfino deceduti, in zone poi tabellate a segnalare il rischio, come l’argine del Lamone, corso Europa, via mura Polveriera.
Individuato l’autore
Ora è stato individuato un presunto autore. Si tratta di un concittadino di 80 anni, pensionato e incensurato, residente in Borgo. Sulla base degli elementi raccolti, l’anziano, fortemente sospettato, è stato sottoposto a una perquisizione domiciliare su disposizione della procura della repubblica. Nel corso dell’operazione nella casa dell’uomo è stato ritrovato nascosto il veleno utilizzato per preparare micidiali polpette.Interrogato
Proprio questo elemento, unito ad altri pesanti indizi trasmessi in procura, ha consolidato un quadro indiziario pesantissimo e il pensionato si è dovuto presentare immediatamente al comando di via Baliatico, unitamente al proprio avvocato di fiducia per essere interrogato, su atto disposto dal sostituto procuratore Stefano Stargiotti.Nell’interrogatorio il pensionato si è avvalso della facoltà di non rispondere e ora dovrà comparire in Tribunale a Ravenna per rispondere dei reati che gli sono stati ascritti: “uccisione di animali per crudeltà o senza necessità e abbandono di cose pericolose in un luogo di pubblico transito”.
Veleno micidiale
Dalle analisi sulle polpette rinvenute, certificate dall’Asl, il veleno utilizzato è risultato essere il potente metaldeide, per il quale non esiste antidoto, pericoloso anche al semplice contatto: è reperibile in commercio come fitofarmaco contro le lumache o in forma di tavoletta, come combustibile per il campeggio.Cittadini preoccupati
Era già da qualche tempo che gli abitanti del Borgo segnalavano in maniera costante il ritrovamento di esche avvelenate abbandonate a terra, destinate agli animali domestici.La cosa aveva naturalmente provocato preoccupazione nei possessori di animali e molti faentini avevano manifestato la propria indignazione anche sui social media.