La Lega: «In Romagna presenza dei lupi sempre più pericolosa anche per la sicurezza delle persone»

Faenza
  • 22 ottobre 2024

FAENZA. Indennizzi, recinzioni elettriche e sistemi di sorveglianza: sono alcune delle proposte fatte dalla Lega per affrontare il problema della presenza del lupo. «Cresce la preoccupazione tra i residenti delle aree collinari della Romagna», scrive il gruppo consiliare di Faenza, «per l’aumento della presenza dei lupi vicino ai centri abitati. L’ultimo episodio risale a pochi giorni fa, quando un cane è stato sbranato da un branco di lupi nel cortile di una casa a Brisighella, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza nelle zone rurali».

«La presenza dei lupi sta diventando sempre più pericolosa, non solo per gli animali domestici, ma anche per la sicurezza delle persone», aggiunge Andrea Liverani, consigliere regionale e comunale per la Lega, esprimendo forti critiche alla gestione della fauna selvatica da parte della Giunta regionale e sottolineando l’assenza di un piano di contenimento adeguato. «Ormai i lupi non si trovano più soltanto nelle zone isolate dell’Appennino ma si stanno spostando verso i centri abitati, attaccando cani, pecore e capre nelle zone collinari e persino nei cortili delle abitazioni. Non è più tollerabile che i cittadini debbano vivere con la paura che i loro animali domestici o persino loro stessi possano essere attaccati. È necessario fornire agli abitanti delle zone a rischio strumenti adeguati per proteggersi altrimenti rischiamo di assistere a un aumento esponenziale di questi episodi».

«Tra le proposte avanzate», scrive il gruppo, «ci sono indennizzi per i proprietari di animali domestici e allevatori colpiti dagli attacchi dei lupi, oltre all’implementazione di misure preventive, come recinzioni elettriche e sistemi di sorveglianza. Da qui l’atto ispettivo presentato in Regione Emilia-Romagna, in cui si richiede un piano di gestione integrato che preveda un monitoraggio costante della popolazione di lupi, una maggiore protezione degli animali domestici e la prevenzione di potenziali attacchi verso le persone, soprattutto nelle aree collinari e rurali dove la convivenza con la fauna selvatica è diventata sempre più difficile».

«Dobbiamo trovare un equilibrio tra la tutela della biodiversità e la sicurezza delle persone», conclude Liverani. «Non possiamo più ignorare il problema: servono misure concrete e immediate per garantire la sicurezza delle comunità che vivono in queste aree».

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