La grande distribuzione punta su Faenza: sarà Famila ad andare in via Malpighi

Le etichette della grande distribuzione mancanti nel territorio faentino hanno da qualche tempo messo gli occhi su comparti appetibili per aprire i loro punti vendita in città. «Non mancano le richieste - ha confermato ieri il sindaco Massimo Isola -: è a buon punto l’insediamento di Famila in via Malpighi (di fronte all’ex Villa del Legno, ndr) dove aprirà un centro commerciale contenuto entro i 1.500 metri quadri, misura che rientra nei loro diritti e per la quale in presenza dei requisiti urbanistici non ci possiamo esimere dal concedere la licenza».
Trattative in corso
Ma Famila non è l’unica “insegna” interessata. C’è anche Esselunga, di cui si era parlato nei giorni scorsi, che al momento «non viene - precisa il primo cittadino -, anche se vi sono stati contatti. Ma loro puntano a misure più estese (2.500 mq) che, finché ci sono io, non abbiamo intenzione di autorizzare».
Tra le aree appetibili, oltre a quella dove andrà Famila, vi è anche quella dell’ex Villa del Legno, proprio di fronte, ma questo per la grande distribuzione, qualora vi dovesse arrivare un altro marchio, pare non essere un grosso problema, considerate altre situazioni già presenti, in cui due diverse etichette sono a stretto contatto.
Le preoccupazioni
Il diffuso interesse per il mercato faentino lascia intuire un gran fermento: una corsa ad accedere che non piace molto alle associazioni di categoria, perché sarebbero duri colpi inferti ai negozi di prossimità e del centro storico.
Oltre alla Confesercenti (che, tramite il presidente Walter Dal Borgo riferiva di un insediamento di Esselunga nell’area Villa del Legno: «L’ho recepito nell’ambito del Forum dell’Economia del 6 novembre scorso, riferito da un funzionario dell’ufficio licenze» ha spiegato ancora ieri) anche l’Ascom solleva perplessità sul dilagare della grande distribuzione. «Chi arriva e dove andrà è irrilevante - afferma il direttore Francesco Carugati - di fronte al fatto che questo discorso si inserisce nelle norme che prevedono la possibilità di avanzare richieste fino ai 1.500 metri quadri di piattaforma edificabile, che poi in realtà sono ancora meno di superficie da destinare alle vendite. Finché esiste tale opportunità, avendo Faenza diversi spazi interessanti, si va incontro a tali proposte senza poter fare più di tanto nel non concedere le licenze».
Forte interesse
Dunque fra i marchi mancanti finora pare averla spuntata Famila (confermato dal sindaco), ma la regola dei 1.500 metri quadri non esclude i tentativi di insediamento da parte di altri competitor. A mancare nel territorio vi è appunto Esselunga, oltre a Eurospin e a Despar, in un contesto di spazi che certo non mancano. Come asseriva Walter Dal Borgo pochi giorni fa «occorre attivarsi perché i limiti finora esistenti non impediscono il dilagare della grande distribuzione». La questione si configura con la cosiddetta “desertificazione” dei centri storici che si svuotano in modo progressivo e inesorabile di negozi e attività commerciali. E nei piccoli paesi la situazione è ancora più evidente e forse irreversibile. Per questo vi sono Comuni (vedi Imola) che hanno introdotto incentivi al permanere delle attività nei centri storici, con la possibilità di accedere a contributi fino a 20mila euro.