“In 4mila per Neri Marcorè e alla fine non c’era un rifiuto per terra”. Romagna in fiore è anche un successo di stile VIDEO

Faenza

Anche a Ravenna festival il ricordo dell’alluvione è vivido, ma il successo di Romagna in fiore – iniziativa promossa proprio per e nei territori colpiti – apre il cuore. Il sovrintendente Antonio De Rosa ne traccia un primo bilancio dopo il debutto a Castel Raniero e Riolo con i concerti di Vinicio Capossela e Neri Marcorè.

«Il bilancio è straordinariamente positivo, un grandissimo successo di pubblico oltre le nostre più rosee aspettative: stiamo viaggiando verso le 30mila presenze totali. Abbiamo avuto 7mila spettatori per Capossela, 4mila per Neri Marcorè e ho appena ricevuto un video dall’organizzatore di Riolo Terme in cui mi ha fatto vedere che non era rimasto nemmeno il più piccolo rifiuto per terra. E quindi, oltre alla legittima soddisfazione per una grande partecipazione e per dei bei concerti, si aggiunge questa bellissima sorpresa di un pubblico ordinato, educato, che ha compreso pienamente il nostro messaggio a sostegno dell’ambiente, ha deciso di muoversi a piedi o in bicicletta e di non lasciare alcuna traccia del proprio passaggio. Non potevamo sperare di meglio. Siamo molto felici e adesso stiamo preparando le prossime date, naturalmente con una bella attenzione a tutte le novità, perché ogni luogo ha le sue caratteristiche, i suoi percorsi, le sue fragilità, le sue criticità. Noi comunichiamo via email con tutti gli spettatori, diamo loro le tracce Gps per poter arrivare, le indicazioni dell’ultimo giorno sul percorso, tutte le raccomandazioni: c’è un’interazione veramente straordinaria».

Un pubblico diverso da quello abituale che può avere un valore aggiunto?

«Ma certo! È un pubblico che ha fatto della sostenibilità un obiettivo irrinunciabile. Quindi lascio la macchina ad alcuni chilometri dal luogo perché non voglio intasare la strada, vado in bici, a piedi, mi porto nello zaino tutto quello che mi serve e mi riporto a casa tutti i rifiuti che produco. Una cosa che mi ha colpito ed è stata commovente: alla fine del concerto di Neri Marcorè, oltre ai grandi applausi e alle richieste di bis, tanta gente ha urlato “Grazie!”, che è una cosa che normalmente non avviene. Era un grazie a 360 gradi: agli artisti, agli organizzatori, ai volontari. C’è una vera e propria macchina organizzativa, con tante associazioni di volontariato, un ambiente davvero bellissimo e una straordinaria esperienza».

Si può dire che l’esperienza dell’alluvione ha trovato un risvolto positivo?

«Sì, ci sono le stesse persone: ci sono gli stessi ragazzi che andavano col badile a spalare, gli stessi volontari e infatti tante persone si sono riconosciute e si sono abbracciate. Una grande carica e un grande cuore del popolo di Romagna in fiore. Siamo davvero molto contenti».

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