Faenza, wurstel ripieni di chiodi davanti al portone dei vicini: 41enne patteggia a un anno

Faenza

Fratello e sorella. Il primo, mentalmente fragile e facilmente influenzabile, tanto da essere considerato incapace di intendere e volere. Ecco spiegata la ragione della sentenza che ieri ha assolto l’uomo, 44enne, disponendo per lui la misura della libertà vigilata; quasi obbligata la strada scelta dalla parente, 41enne, che ha patteggiato la pena a un anno.

La vicenda è quella dei würstel ripieni di chiodi, piazzati davanti al portone dei vicini di casa, una famiglia senza cani, ma con due figli piccoli. Nessun giallo su chi li avesse piazzati lì, poiché un bel giorno i due fratelli - con i quali non correva buon sangue - erano stati colti con le mani nel sacco. Fratello e sorella erano stati indagati per non solo per getto pericoloso di cose, ma anche per calunnia: ad avere cani, infatti, erano loro, e con quel gesto volevano in realtà incastrare i condomini, accusandoli a loro volta di uccisione di animali. Fatti risalenti al maggio del 2022, per i quali il sostituto procuratore Stefano Stargiotti aveva a suo tempo depositato la richiesta di rinvio a giudizio, portando il caso davanti al giudice per l’udienza preliminare Corrado Schiaretti.

La famiglia finita nel mirino si era costituita parte civile con l’avvocato Laerte Cenni, ma non potrà sperare in un risarcimento, date le scelte processuali e l’esito della perizia. Se infatti il patteggiamento della 41enne, scelto dall’avvocato Giulia Greco non consente loro di costituirsi parte civile, la perizia psichiatrica depositata dalla dottoressa Manuela Ricci ha giudicato incapace di intendere e volere il fratello, difeso dall’avvocato Eleonora Sgrò.

Le tensioni tra le due famiglie sarebbero riconducibili a questioni di bollette e pagamenti in ritardo. Non mancherebbero anche insulti razzisti alla famiglia bersagliata, “Scimmia africana”, “torna al tuo paese”, “vieni in Italia per rubare ma io ti faccio cacciare via”, sono alcune delle frasi riportate nella querela. Erano seguiti i dispetti da parte di fratello e sorella, come lasciare o lanciare escrementi dei propri cani nell’area privata della famiglia. Per ultimo erano state messe in giro voci sui famigerati würstel, indicando i vicini come responsabili dei bocconi killer. Alla fine i salsicciotti farciti erano comparsi davvero, ma davanti a casa della famiglia finita ingiustamente nell’occhio del ciclone. Ma i filmati depositati in denuncia hanno poi fugato ogni dubbio. A piazzarli era il 44enne, tenuto d’occhio a distanza dalla sorella.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui