Faenza, scuola: progetto innovativo ispirato ad Harry Potter e Van Gogh
I percorsi della didattica portano a Reda dove viene abbandonata la tradizione e si punta sull’innovazione. Per il mondo della scuola è un passo da gigante. Qui, nella secondaria di primo grado appartenete all’Istituto Comprensivo Carchidio-Strocchi di Faenza è stato varato un progetto di apprendimento cooperativo e di “peer tutoring”, per dirla che capiscano tutti: un’attività di insegnamento in cui gli studenti, adeguatamente preparati allo scopo, forniscono aiuto e sostegno all’apprendimento di altri, in modo interattivo, intenzionale e sistematico. Su proposta della dirigente Maria Saragoni che ha coinvolto un gruppo di insegnati con la voglia di mettersi in gioco, ha mosso i suoi primi passi quest’anno un progetto ispirato al cinema, alla favola e in particolare ai “messaggi” della saga della scrittrice J.K. Rowling, l’autrice di Harry Potter.
«Si tratta - fa sapere la dirigente – di un nuovo modo di vivere e concepire la scuola, ispirato alla didattica per ambienti. I ragazzi non hanno più un’aula fissa, ma si muovono fisicamente e idealmente verso il sapere in diversi spazi in cui gli insegnanti li accolgono per le lezioni».
Ogni ambiente ha una sua identità e prende il nome di un grande personaggio che richiama la disciplina di riferimento, per esempio a disegnare ci si sposta nell’aula Van Gogh.
«Oltre all’ambiente sereno e famigliare – continua Saragoni – vengono portati avanti quattro valori su cui si fonda l’esperienza: responsabilità, collaborazione, curiosità e rispetto nell’ottica di un sapere condiviso e compartecipato».
Ci sono anche momenti trasversali in cui le tre classi che attualmente ospita la scuola si suddividono addirittura in “Casate” proprio come nei romanzi di Joanne Rowling per poter lavorare, tramite giochi e buone pratiche.
Ovviamente per dare vita al progetto vi è stato un investimento in arredi e materiale didattico, coperto in parte dai fondi del Pnrr e con il contributo di realtà locali come la sagra del Buongustaio di Reda, che ha donato banchi e sedie per l’aula Van Gogh e il circolo Frassati di Pieve Corleto, che ha fornito le sacche con cui gli studenti, lasciato lo zaino nell’armadietto, portano con sé il materiale necessario nei vari momenti della mattinata.
«Siamo convinti - conclude la dirigente – di avere inaugurato un grande metodo, innovativo, in una piccola realtà che può intendersi come capofila, e siamo convinti che tale sistema possa formare nuove generazioni di studenti con un vissuto diverso di scuola, così diverso che ad oggi sembra quasi di appartenere ad una favola, ma che favola non è». F.D.