Faenza. Pugno duro contro i furbetti dei rifiuti

Faenza
  • 04 settembre 2024

La lotta ai “furbetti” del cassonetto degli abbandoni illegali di rifiuti, ha portato nella sola giornata di lunedì, dopo i controlli effettuati in varie vie di Faenza, ad elevare una decina di sanzioni. L’operazione, già segnalata ieri dal Corriere Romagna, è stata chiesta dall’amministrazione comunale, ha visto impegnati la polizia locale dell’Unione faentina insieme ai tecnici del Servizio decoro e ci si è avvalsi anche di segnalazioni di cittadini. Qualcuno infatti si è addirittura offerto di fornire foto scattate con i telefonini di chi aveva abbandonato irregolarmente il materiale di cui disfarsi.

L’ispezione dei sacchi e di quant’altro reperito, soprattutto nei pressi delle isole ecologiche di base, ha permesso di individuare privati cittadini e aziende che hanno conferito in modo inadeguato e inopportuno lasciando materiali e spazzatura fuori dai cassonetti destinati allo scopo. Le irregolarità sono emerse in via Corgin, via Mameli, via Fornarina e piazza Lanzoni dove gli agenti, rovistando tra i rifiuti, hanno trovato indizi riconducibili agli autori del conferimento. Tra i responsabili vi è anche un’attività artigianale (un negozio di parrucchieri) e poi privati tra i quali un residente che aveva gettato in maniera indifferenziata e sconsiderata oggetti provenienti da una festa. A loro saranno recapitate multe come previsto dalle norme.

Nell’occasione la polizia locale ha avviato inoltre una serie di accertamenti incrociati con l’ufficio Tari per verificare che gli autori degli abbandoni non siano pure inadempienti della tassazione dei rifiuti.

L’avvertimento

L’amministrazione fa sapere che con questa attività ispettiva «si intende preservare il decoro della città e arginare i fenomeni di inciviltà, abbandono indiscriminato e illegale dei rifiuti». E ricorda che la pratica di smaltire in modo irregolare «è un reato amministrativo che comporta un’ammenda da 300 a 3.000 euro se il materiale abbandonato non è pericoloso, sanzione che può essere raddoppiata in caso di rifiuti pericolosi». Se, invece, il trasgressore è un soggetto giuridico, ad esempio un’azienda o una ditta, la denuncia è penale ed è punita con arresto da tre mesi a un anno e con un’ammenda da 2.600 a 26mila euro (abbandono di rifiuti non pericolosi), oppure con arresto da sei mesi a due anni e ammenda da 2.600 a 26mila euro (abbandono di rifiuti pericolosi). In ogni caso i trasgressori sono obbligati anche al ripristino dello stato dei luoghi (bonifica) e a sostenere le spese per il recupero e per lo smaltimento dei rifiuti lasciati nei luoghi impropri. Nelle prossime settimane i controlli proseguiranno. F.D.

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