Faenza, petizione dei pendolari per potenziare la Faentina

Faenza

Raccoglie adesioni anche tra i viaggiatori romagnoli di Faenza, Ravenna, Brisighella e dintorni la petizione lanciata sulla piattaforma online change.org per chiedere il potenziamento della linea ferroviaria Faentina “Mugello-Firenze”. In meno di un mese sono state superate le 1.700 firme.

Il collegamento interessa anche la Romagna, ancora più penalizzata dopo le frane e gli allagamenti del maggio 2023, data spartiacque per quanto concerne il ridimensionamento della linea. Si vorrebbe perlomeno che tutto tornasse come prima, senza annullamenti, cancellazioni, auto sostituzioni di treni ogni qualvolta interviene il sistema di allarme Sanf, in concomitanza con gli allerta meteo e il ripristino delle corse soppresse.

La petizione rincara i malumori espressi per l’annunciata sospensione totale della circolazione dal 3 agosto (tra Faenza e Borgo S. Lorenzo) e dall’8 agosto (Faenza e Firenze via Vaglia) con riapertura della linea lunedì 2 settembre. Una chiusura motivata da “lavori di potenziamento strutturale e tecnologico”.

Proprio facendo riferimento all’interruzione e ai conseguenti disagi la petizione chiede che questi «siano ricambiati con un netto miglioramento del servizio». Tanto più considerato che tale sospensione coincide con altri provvedimenti e lavori stradali, come l’entrata in vigore della “Ztl Scudo Verde” a Firenze con la quale si preclude la circolazione a mezzi datati ed inquinanti e non ultimi i rallentamenti (semafori, cantieri) sulla Faentina (stradale) e anche sulla Bolognese sempre stradale per il rinnovamento dell’acquedotto.

Insomma per chi deve valicare gli Appennini la situazione è piuttosto complicata. La raccolta firme chiede ai Comuni di Firenze, Fiesole, Vaglia, Scarperia e San Piero, Borgo San Lorenzo, Barberino di Mugello, al governatore della Regione Toscana (che gestisce la linea Faentina), all’assessore Trasporto Locale e al titolare del contratto di servizio Trenitalia Spa un impegno tangibile su sei punti: assicurare almeno un treno l’ora nella tratta Borgo San Lorenzo-Firenze; inserire nelle ore di punta una cadenza ogni 30 minuti; ricalibrare gli orari in virtù delle coincidenze; attivare corse serali/notturne; creare un sistema integrato ferro-gomma dai comuni limitrofi non serviti dalla ferrovia; calendizzare treni straordinari in occasione di eventi. Gli interventi fissati in agosto da Rfi vanno nella direzione di un potenziamento che i viaggiatori vorrebbero toccare con mano alla riapertura. La prima fase servirà ad installare il nuovo sistema Ertms e a rinnovare il ponte sul Lamone in prossimità di Marradi.

«L’Ertms (European railway traffic management system) – fa sapere Rfi - è il più evoluto sistema per la supervisione e il controllo del distanziamento dei treni che permetterà di avere prestazioni più elevate. Saranno spesi 140 milioni di euro da risorse del Pnrr. Contestualmente sarà sostituito il ponte metallico sul Lamone in località Fantino della lunghezza di oltre 30 metri, impiegando grandi mezzi, tra cui una gru della portata di 700 tonnellate».

E’ previsto un programma integrativo con corse bus tra Faenza e Borgo San Lorenzo in coincidenza con i treni da Borgo San Lorenzo a Firenze via Pontassieve. Ciò comporterà un aumento dei tempi di percorrenza, viste anche le condizioni della strada. Inoltre i posti disponibili sui bus sono inferiori rispetto al treno, non sono ammesse bici e animali, esclusi i cani guida.

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