Faenza, nuovo argine al quartiere Orto Bertoni per difendersi dalle alluvioni

«Per la difesa da alluvioni e allagamenti del quartiere Orto Bertoni, il fiume Lamone avrà un argine di primo livello e il progetto sarà inserito in uno stralcio dei piani speciali».
E’ quanto emerso dall’assemblea del Comitato Orto Bertoni alla quale ha partecipato anche la Giunta comunale manfreda.
L’assenza in questo tratto di un argine di primo livello è uno dei principali problemi dopo le alluvioni. Infatti dal cimitero in poi, verso monte, le sponde sono solo “arginelli” in basso rilievo che risalgono agli anni ’80, quando fu urbanizzata l’area. Ora le condizioni sono mutate.
La classificazione è importante soprattutto per un discorso di manutenzione, monitoraggio ed interventi «perché siamo in una situazione in cui responsabilità e potere non stanno insieme – afferma il portavoce del comitato dei residenti, Stefano Gaiardi -: vi è un intrigo di competenze in quanto i rilevati presenti sono di pertinenza dei frontalieri (anche il Comune in questo caso è frontaliere), mentre gli argini di primo livello spettano alla Regione Emilia Romagna che sovrintende al fiume».
In sostanza il caso è simile ad altri già segnalati, dove incide un Regio Decreto di inizio ‘900 che, seppure aggiornato negli anni ’70, crea conflitti e non dirime le questioni sorte in merito alle competenze.
Sempre a monte della via Emilia una similitudine riguarda il fiume Senio a Castel Bolognese.
«Vi è però la volontà - continua Gaiardi - di superare i dettati del Decreto, attraverso un riordino complessivo della materia a cura della Regione, perciò i tempi della riclassificazione dipendono da quando sarà varato tale riordino».
Intanto il Comitato Orto Bertoni ha completato e consegnato la petizione «che serve dare supporto e forza alla nostre richieste e ai provvedimenti da varare – continua Gaiardi - : su 500 famiglie hanno firmato in 340, mi pare un impatto significativo a dimostrazione di quanto il problema sia sentito dalla popolazione».
Intanto dall’assemblea sono arrivate conferme per quanto riguarda interventi già programmati da parte di Hera e che partiranno tra marzo e giugno: c’è la famosa valvola Clapet al posto della semplice saracinesca che non impedisce all’acqua di refluire all’interno della fogna e risalire poi nelle strade e nelle abitazioni, quando il livello del fiume supera quello dello scarico; c’è il raddoppio delle fognature in via Lacchini e c’è il by pass di cui l’Orto Bertoni non è stato ancora dotato, ovvero il sistema delle pompe idrauliche di Hera messe ad aiutare la rete fognaria a scaricare quando sono sature e non ce la fanno a smaltire l’acqua piovana che si aggiunge a quella di reflusso dallo scarico a fiume. Il sistema protettivo prevede 11 pompe di questo tipo dislocate in punti critici della città che si potranno attivare quando cospicue quantità di pioggia saturano la rete di scarico. Tanti allagamenti infatti si verificano non a causa del fiume ma proprio per accumuli e ristagnamenti in comparti bassi, senza sufficiente capacità di scarico.