Faenza. Maxi frode sul bonus facciate, sequestri per due milioni di euro

Faenza
  • 09 agosto 2024

Crediti d’imposta per lavori mai fatti o solo in parte. La Guardia di finanza della provincia di Ravenna mette a nudo una maxi frode nell’ambito del bonus facciate ed esegue un sequestro preventivo per quasi due milioni di euro. A finire nel mirino delle Fiamme gialle sono una società edile faentina, il suo consulente fiscale, quattro tecnici asseveratori e tre amministratori di condominio, coinvolti, a vario titolo, in un collaudato meccanismo di frode nel settore dei bonus edilizi. Meccanismo scoperto e ricostruito dalla Compagnia di Faenza al termine di un anno di interrogatori, accertamenti bancari, servizi di osservazione, rilievi fotografici e l’esame di ingente documentazione contabile e amministrativa. Nello specifico l’impresa edile attesta come già eseguite e terminate le lavorazioni appaltate dai committenti, di cui in realtà non è nemmeno predisposto il relativo cantiere. E incassa, mediante l’opzione sconto in fattura, un indebito credito di imposta che monetizza anticipatamente cedendolo a ignari soggetti in buona fede. Non solo: alcune delle opere di restauro della facciata esterna degli edifici, che generano i crediti di imposta, non vengono eseguite, altre solo in parte, altre ancora con importi gonfiati. Il tutto con la complicità dei soggetti adibiti ai controlli preventivi: il consulente fiscale e i tecnici asseveratori delle spese. Ma anche alcuni amministratori di condominio che, simulando l’esistenza di spese nell’ambito del credito fiscale, contribuiscono ad aumentare illecitamente le remunerazioni pagabili con denaro pubblico. Complessivamente la società faentina matura crediti d’imposta per oltre tre milioni di euro, di cui uno connesso a opere non spesabili o mai realizzate, la cui successiva alienazione frutta illegittimi arricchimenti patrimoniali per mezzo milione di euro.

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