Faenza, Liocreo, la startup sopravvissuta all’alluvione: «Ora triplichiamo i nostri impianti»

Faenza

Un ingegnere fiorentino e uno romano avevano portato la loro idea di impresa quattro anni fa nel Ravennate, poi per un mese erano stati bloccati dall’alluvione. Avevano reso la crioessicazione (un metodo innovativo di liofilizzazione) della frutta fresca il fulcro della loro idea di startup e portato il loro sito produttivo a Brisighella. Ora, quasi un anno dopo quello stop forzato che poteva bloccare quasi sul nascere il loro sforzo imprenditoriale, rilanciano grazie anche ad accordi stretti con la Grande distribuzione organizzata. E si apprestano a triplicare, trasferendosi a Lugo ma tenendo un rapporto con i produttori di frutta della collina manfreda, il proprio potenziale produttivo.

Due compagni di università

La storia di Liocreo è quella di due compagni di università che, studiando nel Regno Unito, cercano spesso qualcosa da consumare velocemente ma che non sia junk food. E hanno standard qualitativi alti, che in UK sono rari soprattutto per frutta e verdura.

L’illuminazione su quale modalità tecnica utilizzare giunge dagli approfondimenti di studio sulla crioessicazione da parte di Niccolò Le Brun, toscano, uno dei due fondatori di Liocreo. Contatta il vecchio amico Guglielmo Giacalone Amorelli, romano, ma lui sta lavorando in Toro Rosso (oggi Alpha Tauri) e quindi «gli spiegai che avremmo potuto sviluppare questa startup assieme – racconta Amorelli -, ma per me era necessario farlo in prossimità di Faenza». Detto fatto, anche se gli inizi non sono facilissimi, perché il progetto non prende abbrivio: «Abbiamo partecipato ai demo day di Up2Stars di Intesa Sanpaolo e questo, assieme ad altri contest cui di conseguenza siamo stati invitati – prosegue l’ingegnere di origine romana -, ci ha fatto prendere quota».

Tecnologia salva energia

Liocreo ha così sviluppato e brevettato un'innovativa tecnologia di crioessiccazione in grado di ridurre significativamente i costi di processo, sia a livello economico che soprattutto energetico, e migliorare la qualità del prodotto finito. La Startup ha costruito ed installato un crioessiccatore industriale che da circa un anno produce prodotti a base di frutta di alta qualità, che sono già commercializzati: «Ora vendiamo anche alla Gdo – spiega Amorelli -, ma già da tempo lo facevamo per negozi specializzati e farmacie».

I danni dell’alluvione

Dopo le fatiche dei tempi fondativi - peraltro coincisi con la pandemia - arriva anche l’alluvione: «Non siamo stati colpiti direttamente, ma abbiamo avuto grossi problemi di logistica, un periodo prolungato di isolamento dall’energia, oltre a problemi di forniture – ricorda il vissuto di meno di un anno fa, uno dei due fondatori di Liocreo -. Ci rivolgiamo infatti a produttori del Brisighellese e del Faentino, oltre a Forlì e Cesena. Per un mese abbiamo dovuto sospendere le produzioni ed abbiamo vissuto una seconda fase complessa dall’inizio del nostro cammino».

Superata quella fase però, ora la startup si appresta a triplicare il proprio potenziale: «Abbiamo individuato una sede più grande a Lugo dove i crioessicatori saranno tre. Ci trasferiremo entro fine anno e nel frattempo siamo in dieci a vivere stabilmente del lavoro di questa impresa – conclude Amorelli -. Pensiamo certamente di crescere anche in termini di personale, anche se i numeri precisi li scopriremo quando avremo stabilizzato questo ulteriore step della nostra azienda. Ora però guardiamo al futuro con ottimismo».

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