Faenza, installazione horror: una testa mozzata dentro un barattolo nel muro del Dopolavoro Ferroviario
E’ senz’altro una goliardata e c’è il trucco, ma fa un certo effetto girare per strada nella centralissima via Santa Maria dell’Angelo e trovarsi a tu per tu con una testa che pare decapitata, all’apparenza mummificata dentro un barattolo di vetro, immersa in un liquido verdastro.
Il vasetto, per chi lo volesse vedere, è sistemato in una nicchia nel muro esterno del Dopolavoro Ferroviario. Ed è ad altezza d’uomo: insomma se qualcuno si gira verso il muro incrocia lo sguardo terrificante di questo “feticcio”, talmente realistico che può fare una certa impressione. Pare si tratti di uno scherzo di Halloween, lasciato in quel posto dopo una festa che si è svolta il 31 ottobre scorso al Circolo Ferrovieri. Sul web vi sono anche tutorial su come costruirlo. Basta mettere la foto di un’immagine agghiacciante, tipo Urlo di Munch, dentro il barattolo, comprimerla verso il vetro esterno con stracci o carta e poi riempire il tutto con del liquido e chiudere: l’effetto horror è assicurato. Più passa il tempo più il liquido crea dei batteri aumentando l’effetto. Altro che zucche con la candela dentro, qui siamo a livelli da museo antropologico dove si possono trovare i teschi umani conservati nella formaldeide. In questo caso le dimensioni però fanno pensare più alle famose teste decapitate, svuotate e rimpicciolite della civiltà Inca, quelle che gli stregoni infilzavano nei bastoni per dimostrare il loro potere e spaventare i nemici.
Dopo circa un mese il terrificante “scherzetto” è ancora lì, nessuno osa rimuoverlo, si è sparsa la voce che porta sciagura. Allora meglio lasciarla al suo posto e, visto che Faenza ha un suo museo all’aperto, questa installazione può essere vista come un’attrazione, un valore aggiunto, nell’epoca della banana con lo scotch di Cattelan.