Faenza, in arrivo un piano di bonifica per lo stabilimento Lotras

Faenza

La proprietà del capannone Lotras andato a fuoco nell’incendio del 9 agosto 2019 si è formalmente impegnata a procedere alla bonifica dell’area del rogo, dove tuttora rimane lo scheletro della struttura di via Deruta, oltre 20mila metri quadri nei quali erano stoccate tonnellate di materiali di varia natura.

Si tratta di un primo passo da parte della proprietà, che poche settimane fa ha presentato ad Arpae un proprio piano di bonifica: «Era tenuta a farlo per legge - afferma l’assessore all’ambiente Luca Ortolani -. Dopo una consultazione tecnica tra le due parti per la definizione del piano, anche il Comune potrà essere messo a conoscenza del tipo di progetto che si intende mettere in atto». Probabile che quanto resta dell’immobile debba essere abbattuto. Lo scheletro dello stabilimento era rimasto inaccessibile a tutti fino ad alcuni mesi fa, poiché posto sotto sequestro nell’ambito delle indagini aperte dalla Procura su quanto avvenuto in quella notte di agosto più di tre anni fa.

Il fascicolo, nonostante in una perizia tecnica si parlasse di innesco «doloso», è stato archiviato dal Tribunale di Ravenna dopo aver riscontrato che non era stato possibile «individuare le cause dell’incendio».

Ora resta da chiarire una volta per tutte, come chiedono da tempo diversi attivisti del mondo ambientalista, cosa sia effettivamente bruciato all’interno della struttura, e soprattutto se vi sia la presenza di sostanze potenzialmente dannose.

La vasca di laminazione

Nel frattempo anche la bonifica della vasca di laminazione in via Corgin, dove furono convogliate le acque usate per spegnere l’incendio, deve ancora terminare: «Si procede per completare l’intervento - prosegue Ortolani - con la rimozione del materiale di rifiuto che si trova sulla superficie del terreno, mentre Arpae continua a eseguire i propri monitoraggi».

Il futuro scalo merci

Quanto a Lotras System Srl, l’azienda potrebbe avere un ruolo di primo piano nel futuro scalo merci che dovrebbe sorgere proprio nell’area attigua a quella in cui è stata ricavata la vasca di laminazione. Di recente il Comune è diventato a tutti gli effetti proprietario dei terreni dopo la liquidazione della vecchia società C.S.M.: «L’archiviazione delle indagini è una notizia da prendere positivamente - afferma Ortolani - e Lotras è una società sana, rimasta sempre operativa mantenendo i livelli occupazionali. Si tratta una delle principali realtà europee nel settore della logistica ferroviaria, difficile immaginare uno scalo più moderno senza le sue competenze».


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