Faenza, il sax è un po' più solo: addio a Silvano Silvagni

Si è spento all’ospedale di Faenza alle due di notte di giovedì Silvano Silvagni, sassofonista e clarinettista, icona del liscio Romagnolo, popolarissimo nelle balere, interprete e propulsore di quel folklore nato sulla scia di Secondo Casadei a rappresentare l’identità più autentica della Romagna. Aveva 69 anni e almeno da tre aveva abbandonato le scene, lasciando però in eredità la sua “Orchestra Silvagni” alla figlia Vanessa (cantante) e al genero Claudio Vanedola (fisarmonicista) che nel suo nome continuano ad animare serate danzanti e concerti. Numerosi i brani composti dal maestro: valzer, polke, mazurke (“7 ottobre” è un valzer conosciutissimo dedicato al figlio Claudio) che hanno fatto la storia del liscio e sguinzagliato in pista più generazioni di appassionati, sempre infondendo divertimento e passione genuini.
Silvagni è stato per anni insieme a Vittorio Palli leader di un’orchestra che portava il nome di entrambi, defilatosi il socio per motivi di età aveva poi proseguito da solo. Il suo sax ha emesso note al servizio dei più famosi gruppi di liscio, La Storia di Romagna e il Folklore di Romagna in primis, al fianco di altri grandi della musica da ballo romagnola, quali Ivano Nicolucci e Sivano Prati e il primo disco di liscio lo incise insieme al maestro Pape Gurioli. I funerali si svolgeranno in forma civile, lunedì alle 18 nel piazzale del cimitero di Faenza.