Faenza, giornate Fai 2025: alla scoperta della Capanna Rustica e della Prospettiva del Fontanone

Le giornate Fai di Primavera propongono due straordinari percorsi guidati: il primo a Faenza, il 22 e il 23, alla scoperta della Capanna Rustica e della Prospettiva del Fontanone, il secondo, il 23, al Maab di Castel Bolognese (Museo all’Aperto Angelo Biancini).
Si tratta di due opportunità esclusive per conoscere quel significativo patrimonio culturale e paesaggistico solitamente meno noto o inaccessibile, ma che merita di essere frequentato, valorizzato e raccontato.
«Le giornate Fai - ha spiegato il delegato di zona Giorgio Assirelli – sostengono la tutela, il restauro e la manutenzione di edifici storici e artistici a noi affidati».
Nell’occasione ci si potrà iscrivere al Fondo per l’ambiente italiano. A guidare le visite saranno gli studenti formati per raccontare le meraviglie incontrate.
«La lente d’ingrandimento – ha commentato il sindaco di Faenza Massimo Isola – sarà ancora una volta puntata su spazi della nostra identità, ma poco considerati dal mainstream della comunicazione culturale. Il Neoclassico faentino conserva anche tracce meno conosciute, quali viale Stradone (circa 500 storici platani, ndr) con la sua prospettiva, opera di Pietro Tomba e la Capanna Rustica di Palazzo Milzetti: un esemplare itinerario romantico tipico del periodo. La Capanna rustica è di proprietà privata (delle Ferrovie) fin dal 1947 e stiamo lavorando per portarla all’interno del Giardino di Palazzo Milzetti (Museo del Neoclassico), di cui faceva parte in precedenza».
Questa è una buona notizia, perché la variazione catastale sarebbe significativa ai fini della conservazione, considerato lo stato in cui versa soprattutto il tetto, non ancora crollato solo grazie a una grossolana protezione, opera di volontari del Circolo Ferrovieri. L’interno affrescato è invece in buone condizioni. La struttura è in legno di faggio. Il tetto è incannicciato. Le decorazioni, di Romolo e Tancredi Liverani, sono di carattere illusionistico.
Il complesso è un rarissimo esempio di giardino romantico del 1851 e per riportarlo alle forme immortalate in una tela di Tancredi Liverani (che lo ritrae subito dopo la sua costruzione), andrebbero impermeabilizzate anche le vasche del fossato, dotandolo di un impianto di riciclo delle acque. Questo secondo una tesi del 2010 dell’architetto Maria Zauli Liverani.
La proposta di Castel Bolognese si concentra sulle opere, principalmente all’aperto, dell’illustre Angelo Biancini, di cui sarà disponibile anche una piccola mostra fotografica di lavori presenti all’estero, oltre ad almeno quattro sculture messe a disposizione dalla famiglia, e allocate nel Museo Civico.
«Proprio attraverso il Maab, lo stesso Museo Civico e il Mulino Scodellino – ha detto l’assessore Selvatici – ci approcciamo al turismo culturale, quale estensione delle proposte di Faenza e Imola».
Nel paese le sculture di Biancini, uno dei più significativi scultori figurativi del Novecento, sono una quarantina e rappresentano un unicum tutto da scoprire. Il 23 è abbinata alle visite una conferenza in Municipio sull’artista (ore 17.30) a cura di Alberto Mingotti.