Faenza, comprano casa ma è occupata: l’inquilina li querela per stalking

Faenza

Hanno acquistato un appartamento già occupato. E al momento di rivendicarne la proprietà pretendendo dall’inquilina di liberarlo, questa li ha denunciati per stalking.

Oltre al danno la beffa. Ieri quantomeno sul fronte penale, la diatriba legale ha dato ragione ai proprietari dell’immobile. Il giudice per le indagini preliminari Janos Barlotti ha definitivamente archiviato le accuse nei confronti di due cittadini albanesi, padre e figlio di 59 e 25 anni, assistiti dall’avvocato Nicola Laghi.

L’acquisto

La compravendita dell’appartamento, situato lungo via Ravegnana, risale all’ottobre del 2022. L’acquisto era avvenuto tramite l’intermediazione di un’agenzia immobiliare e in sede di rogito risultava libero.

Stando alla versione dei due acquirenti, la venditrice li aveva informati che l’appartamento era occupato, ottenendo come promessa orale che al momento della firma del contratto avrebbe liberato completamente le stanze.

Invece no. All’interno continua a viverci una 40enne di Faenza, nipote della precedente proprietaria. Da circa 10 anni abitava lì, in virtù di un accordo con la parente. Attendeva la fine dei lavori di ristrutturazione di un’altra abitazione nella quale si sarebbe dovuta trasferire.

Le insistenze

Inutili i solleciti da parte dei nuovi proprietari. Finché le insistenze si sono ritorte contro come un boomerang.

Scampanellate, rimproveri e diverbi accesi sono stati interpretati dall’inquilina come tentativi aggressivi di buttarla fuori casa. Per questo, assistita dall’avvocato Stefania Ballardini, ha deciso di sporgere querela nei confronti di padre e figlio accusandoli di stalking.

Tra gli episodi lamentati dalla donna ci sarebbero anche scontri fisici con tanto di spinte e strattonamenti.

Tuttavia dai plurimi interventi effettuati dai carabinieri, non è mai emerso alcun riscontro delle violenze segnalate. Anche per questo, verso la fine del novembre del 2023, il sostituto procuratore Lucrezia Ciriello ha chiesto l’archiviazione per entrambi i nuovi proprietari dell’immobile, classificando il contenzioso tra la parti come una questione di natura civilistica.

La richiesta di nuove indagini

Contro la chiusura del fascicolo penale, tuttavia, si è opposta la 40enne stessa, accusando padre e figlio di essersi più volte recati e avvicinati all’abitazione, in una circostanza introducendosi anche nel garage.

Li avrebbe anche accusati di averle interrotto l’energia elettrica, fino ad arrivare ad aggredirla fisicamente. Per paura di possibili intrusioni in casa in sua assenza, sarebbe pure arrivata a coinvolgere la nonna, chiedendole di recarsi ogni mattina a sorvegliare la casa. Aspetto che - questo il fulcro della denuncia - avrebbe ingenerato un forte stato d’ansia. Oltretutto stando all’opposizione discussa ieri in tribunale, i due acquirenti avrebbero incassato un risarcimento di 1.500 euro a titolo di penale dalla venditrice dell’immobile in quanto non libero al momento del rogito. Niente da fare anche con questa argomentazione. Ieri per i due nuovi proprietari sono cadute tutte le accuse. E la casa, nel frattempo, è stata consegnata.

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