Faenza: Bosi, Albonetti e Zoli si dimettono dal Consiglio. Si apre la partita per eleggere il nuovo presidente
Cambiano gli scenari nel Consiglio comunale manfredo. Entro la fine del mese, probabilmente il 28 gennaio, in un’unica assemblea saranno all’ordine del giorno la sostituzione del presidente dell’assise, Niccolò Bosi (Pd), in seguito alla sua elezione nel ruolo di consigliere regionale, e le surroghe di ben due consiglieri dimissionari d’opposizione: Massimo Zoli, eletto nella lista civica Per Faenza, poi trasformata in Progetto Civico Faentino, e Alvise Albonetti (Lega, lascia anche il ruolo di capogruppo).
Per quanto riguarda Niccolò Bosi la sua presidenza non è compatibile con la carica assunta di consigliere regionale, ma gli resterebbe quella di consigliere comunale (ammissibile) sennonché «mi dimetterò anche da consigliere di maggioranza – ha riferito ieri - e ciò avverrà contestualmente».
Pertanto vi sarà un’altra surroga tra i Dem, dove il primo dei non eletti candidato a prendere il suo posto è Andrea Fortini. Per quanto riguarda la sostituzione di Massimiliano Zoli, il seggio sarebbe da assegnare a Walter Guidi , che pare abbia espresso la volontà di rinunciare lasciando il posto a Mattia Savini detto “Savo”, un giovane di Pieve Cesato.
Nella Lega, al posto di Albonetti, dimissionario in quanto, come imprenditore nel settore della ristorazione (ha recentemente avviato una grossa realtà nel centro storico, rilevando lo storico bar gelateria “Bassi” che lo impegnerà in modo rilevante), subentrerà Romano Gaddoni. Albonetti lascerà anche il posto di capogruppo che sarà occupato da Andrea Liverani, come annunciato dallo stesso, già consigliere comunale ed ex consigliere regionale decaduto alle ultime elezioni e non più ricandidato. La piccola “rivoluzione” si completerà con i nuovi incarichi anche nell’ambito delle commissioni, di cui i dimissionari facevano parte.
La partita più grossa sulla quale vi è maggiore attesa è quella del nuovo presidente del consiglio, che dovrà essere un consigliere eletto, con una buona esperienza e conoscenza delle procedure, una figura istituzionale che possa garantire in modo imparziale il normale svolgimento delle sedute. Perciò dovrà esprimersi tramite voto segreto tutto il Consiglio comunale ed ottenere almeno i due terzi dei consensi. Questo per due turni di votazione, mentre dal terzo in poi basterà la maggioranza semplice.
La discussione sull’argomento è in atto: si sta ragionando su chi potrebbe essere a sostituire Niccolò Bosi che, essendo espressione del Pd, è lecito supporre la prevalenza di una continuità in tal senso se non di partito almeno di maggioranza.
Sì perché teoricamente sarebbe eleggibile anche un rappresentante delle opposizioni, che attualmente esprime il vice presidente Massimiliano Penazzi che ha già condotto alcune sedute al posto di Bosi: forse è l’unico della minoranza che potrebbe godere di simpatie anche nella maggioranza. Non può invece ricoprire l’incarico alcun componente della giunta e sono incompatibili pure i consiglieri che nel 2020 furono candidati a sindaco.
Se si guarda alle personalità restanti nel centro sinistra, escludendo forse Maria Luisa Martinez, già presidente dell’Unione, figure di rilievo, potrebbero essere Giulia Bassani (attuale capogruppo Pd), Andrea Luccaroni (ex assessore, Faenza Cresce) e Marco Neri (M5S). Di grande considerazione gode inoltre Luciano Biolchini.